MUSSOMELI – “Teneteci fuori dalla politica“. E’ il mantra che ripetono, da ieri, dall’associazione “Futtitinni Sicily Experience” dopo la pubblicazione di un articolo in cui si scriveva di una mozione della minoranza che chiedeva conto e ragione di quasi 8 mila euro assegnati coi fondi della democrazia partecipata, soldi pubblici su cui l’opposizione rimarcava la carenza di evidenza pubblica. Recriminazione degli associati che comprendo ed è fondata per la stragrande maggioranza dei promotori della manifestazione che è in buonafede. “Fuori dalla bagarre politica” hanno ripetuto, anche oggi, gli organizzatori di “Battichiè, evento che apprezzo, così come stimo la quasi totalità di chi lo organizza e vi partecipa, portando avanti una iniziativa encomiabile. Ho scritto quasi perchè oggi tra gli organizzatori, una o due persone che invocano l’estraneità alla politica, hanno memoria corta. L’anno scorso, infatti, sempre per la volontà di qualche isolato organizzatore che ha voluto imprimere una connotazione pentastellata alla manifestazione, la politica non solo era presente ma ha partecipato attivamente alla manifestazione. Ricordo che era tra i figuranti il vicepresidente della Regione Giancarlo Cancelleri, scortato dall’onorevole Francesco Cappello, deputato all’Ars con il partito di Grillo (come prova inequivocabilmente la foto in alto che ritrae i suddetti politici nell’edizione 2018). Quindi se qualcuno ha creato commistione tra evento e politica non è stato certamente l’articolo di ieri che si è limitato a riportare fatti e opinioni che possono risultare non graditi ma che sono veritieri. Ci si interroghi su chi è stato il tessitore di tele che è riuscito a far andare a braccetto il sindaco con l’onorevole grillino nisseno. Ci si sforzi per richiamare alla mente il militante pentastellato che ha dismesso i panni dell’inquisitore, del bastian contrario ed è intervenuto in più occasioni per difendere questa Amministrazione che oggi, per un curioso caso del fato ma certamente senza alcun nesso di causalità, destina tutti i fondi della democrazia partecipata a una sola associazione di cui fa parte qualcuno che l’ha immaginata a trazione grillina. Così se proprio bisogna trovare un colpevole che ha tradito la buonafede delle tante persone che si spendono per questa manifestazione, occorre guardarsi in casa piuttosto che accusare, alla cieca e con impeto, il giornale “Castello Incantato”. Magari riflettendo su qualche masaniello e forcaiolo che, per anni ha fatto i conti in tasca a tutti, ha condannato i contributi pubblici, ha invocato trasparenza, ha predicato il credo del taglio ai finanziamenti pubblici e oggi si riscopre garantista, con l’aggravante di una condotta incoerente: i contributi pubblici concessi agli altri erano sprechi, oggi che sono convogliati ai sedicenti illibati e puritani nella duplice veste di mittenti e beneficiari vengono ribattezzati “opportunità”. Infine, a chi rinnega il recentissimo passato da novello Catone, pronto a giudicare tutto e tutti, a moralizzare perfino il bruco che mangiava la mela, a ravvisare disonestà anche in chi rubava uno sguardo, rimarco che oggi non solo non disdegna l’aiuto pubblico ma ammicca al potere, imboccando “corsie preferenziali”. Ora, immemore dei tempi non lontani quando inneggiava a tagli e rinunce, si ricrede sulle elargizioni comunali. Pertanto, il plauso lo rivolgo a tutte le persone che si spendono gratuitamente per “Battichiè” da due anni, credo di poterle capire come pochi, dato che questo quotidiano, tra mille difficoltà, è attivo da 12 anni e in questo arco temporale, tra luci e ombre, pregi e difetti, per una scelta precisa, non ha mai accettato un centesimo di finanziamenti pubblici, nè è stato foraggiato dalla politica. A chi, invece, ha seminato odio, ha utilizzato la manifestazione per permettere passerelle ai propri beniamini, ha inteso essere, peraltro invano, l’eminenza grigia di “Battichiè”, ricordo che la mancanza di coerenza nella vita, nell’etica, nella politica non paga. Il doppiopesismo che si traduce in astio verso gli altri e indulgenza verso se stessi, è una nota dissonante, non una voce fuori dal coro ma un coro di voci fuori da ogni logica.
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