Munì e Geraci. “Senza la nostra astensione niente approvazione bilancio 2016. Sprecati 12500 euro con la tappabuche”

MUSSOMELI – Dopo che nell’ultima seduta consiliare, insieme ai colleghi d’opposizione Amico e Cardinale, non hanno votato il rendiconto di bilancio 2016 e per questo oggetti di aspre critiche in un comunicato a firma dei consiglieri filo governativi, Enzo Munì e Gianni Geraci affidano a un comunicato la replica pepata e ricca di argomentazioni e disquisizioni giuridiche. Scrivono i due: “A seguito del comunicato stampa a firma dei consiglieri comunali vicini al Sindaco, non possiamo esimerci dal commentare alcuni aspetti. La nota dei consiglieri arriva dopo una seduta consiliare da tutti i presenti definita pacata, i cui punti all’ordine del giorno (approvazione rendiconto 2016, individuazione intervento da finanziare con fondi PAC 2014-2020, approvazione Piano triennale 2018-2020 per individuazione di misure finalizzate al contenimento delle spese di funzionamento) sono stati discussi e successivamente approvati senza polemiche o dibattiti strumentali. E per tale motivo che non comprendiamo l’origine di questo comunicato, dato alla stampa, riteniamo, per il solo gusto di polemizzare e colpevolizzare l’opposizione sempre e comunque. Ma andiamo con ordine. I consiglieri firmatari (i quali farebbero bene, a nostro avviso, ad intervenire in aula anziché uscire con dei comunicati post-consiglio comunale) accusano i sottoscritti e i consiglieri Amico e Cardinale di essersi astenuti sull’approvazione del rendiconto 2016, tacciandoci di irresponsabilità. Vorremmo sommessamente ricordare a loro e a qualche altro collega d’aula che l’astensione non soltanto è un’opzione del singolo consigliere che vota ma è anzi prevista e disciplinata
dagli articoli 50 e 51 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale. In particolare, l’art. 51, al comma 2, recita testualmente: ‘I consiglieri che si astengono dal voto si computano nel numero necessario a rendere legale l’adunanza e nel numero dei presenti”. Ecco, il dato che bisognerebbe mettere semmai in evidenza è un altro: questa Amministrazione non ha più da tempo una maggioranza stabile e se i
sottoscritti e i consiglieri Amico e Cardinale, anziché astenersi, avessero lasciato l’aula consiliare, non si sarebbe potuto procedere con l’approvazione del rendiconto 2016 e degli altri punti all’ordine del giorno in quanto non ci sarebbe stato il numero legale. Altro che irresponsabili! Inoltre, la nostra scelta di astenerci è stata, come sempre, ampiamente motivata nella dichiarazione di voto di entrambe le votazioni (a differenza di chi in aula si limita soltanto a pronunciare “si” o “no”): non si può pretendere dai consiglieri di
opposizione di votare favorevolmente un consuntivo 2016 arrivato in aula dopo ben 3 anni e mezzo, dopo che è stato nominato persino un Commissario Straordinario (dott. Riela) che si sarebbe sostituito al Consiglio Comunale se non fosse stato approvato il rendiconto entro il 24 luglio 2019, e con l’Organo di revisione che ancora oggi scrive ‘riguardo al Conto Economico e Stato Patrimoniale, non si è in grado di
attestarne la completezza e l’attendibilità’! Così come non si può chiedere di approvare il Piano di contenimento delle spese, includendo tra le misure utili al contenimento dei costi l’acquisto del riscaldatore di asfalto portatile, meglio conosciuto come “macchina tappa buche”, che anzi rappresenta, per il quasi nullo utilizzo che se n’è fatto, uno spreco di denaro pubblico (costato 12.500 euro + iva e di cui non
abbiamo più traccia)! Infine, una precisazione d’obbligo. I consiglieri firmatari, in questo e in altri comunicati passati, forse perché
a corto di argomenti, accusano i sottoscritti di aver scelto, “quattro anni or sono, alla strada della responsabilità quella dell’astensione”. Bene, anche in questo caso i consiglieri (o chi per loro) ricordano male o fanno finta di ricordare male. I sottoscritti non si sono affatto astenuti, la seduta consiliare del 25.05.2015 (a meno di una settimana dalle elezioni comunali del 31 maggio 2015) semplicemente non ha
avuto luogo perché è andata quasi deserta (5 consiglieri presenti su 20). Tra gli assenti, oltre ai sottoscritti, c’erano anche un consigliere (il consigliere Guadagnino) e un assessore (l’assessore Nigrelli) che oggi fanno parte dell’Amministrazione Catania e che allora, come tutti ricorderanno, erano maggioranza consiliare e in aula facevano il bello e il cattivo tempo”

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