Mussomeli non è a regime anche se impera la dittatura mascherata. Lo sfratto per imbavagliare Castello Incantato

MUSSOMELI –  La ricetta è semplice ed efficace: se non si parla dei problemi, è come se i problemi non esistessero. Se non puoi convincerli, imbavagliali. Così è notizia recente che l’Amministrazione ha deciso di togliere la sede a  Castello Incantato, da oltre 10 anni quotidianamente impegnato nella promozione del territorio, regalando informazioni, dirette web, eventi culturali e ricreativi . Certo non siamo stati compiacenti nei confronti di chi vuole solo applausi e vorrebbe che non ci accorgessimo che sono tante, troppe le cose che non vanno. E pazienza se a Mussomeli il Punto Nascita chiude. L’ufficio del Giudice di Pace chiude. Il Comune ha dichiarato il dissesto.  L’economia è stagnante, il turismo non decolla. Colpa delle precedenti Amministrazioni eccepiranno. A nulla rileva che  ormai sono passati oltre due anni dall’insediamento e se si scarica la colpa sempre sugli altri, allora non si è credibili se ci si attribuisce la paternità soltanto dei meriti.  Meriti, per la verità, strombazzati a colpi di selfie e di articoli redatti non dalla stampa ma da non giornalisti che, esercitando abusivamente la professione,  non perdono occasione per incensare questo o quel mirabolante risultato. Mentre nessun accenno è stato mai fatto alle tasse che sono alle stelle, ai tantissimi giovani che lasciano Mussomeli, alle attività commerciali che chiudono e ai finanziamenti che non arrivano. E se a Mussomeli erano rimasti quattro cani e gatti, a causa di avvelenamenti e di una  discussa gestione dell’emergenza randagismo (sollevata da Castello Incantato)  anche la popolazione degli animali di affezione ha subito un drastico calo. Ricordiamo a chi vorrebbe epurare gli indesiderati, escludendoli da conferenze stampa e compiendo azioni che suonano come ritorsione che  “anche quando viene chiusa la bocca, la domanda resta aperta”.

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