MUSSOMELI – Io avevo scelto il silenzio perchè la pubblicazione della notizia di un suicidio di una tredicenne è profondamente “inutile ed è crudele cagionare altra sofferenza ai familiari e a chiunque sia già fortemente provato dal dolore”. Tuttavia, se questo calvario è amplificato dal chiacchiericcio e a chiederne la pubblicazione di un articolo sono gli stessi familiari che, col silenzio, ho voluto preservare da clamori mediatici, curiosità morbose, allora la coscienza mi impone di soffocare i miei convincimenti e di dare diffusione all’appello, sperando di ridurre anche solo di un atomo il dolore per una tragedia di portata inenarrabile.
Nel comunicato che pubblichiamo pressoché integralmente, sostituendo solo i nomi con le iniziali, si legge: “Sono E.S. la sorella di G.S., la ragazza che purtroppo ci ha lasciati, dandosi la morte venerdì scorso.