Mussomeli – Il presidente del Consiglio Comunale Gero Valenza, preso di mira dal sindaco di Mussomeli in un comunicato in cui viene accusato di creare clamore mediatico e per l’amore per il pallone, ricambia pan per focaccia. Scrive il medico:“Con le sue dichiarazioni, il primo cittadino, oltre a voler distogliere l‘attenzione sui problemi reali, crescenti e irrisolti di Mussomeli, afferma che ‘voglio portare tutto in caciara’, ma tale rimprovero dovrebbe muoverlo a qualche familiare che sembra essere avvezzo alla pratica di turbare i lavori d’aula con urla ed insulti nell’aula consiliare. Il sindaco Catania – prosegue il dermatologo – , superandosi sul piano dell’incoerenza logico argomentativa, allude alla mia passione per il calcio come se fosse disvalore. Io rivendico e professo come una fede la passione per lo sport che è pratica salutare e certamente preferibile a bighellonare sui social, magari per condividere fake news propagandistiche. Il calcio mi ha formato, nella carne e nello spirito. Nel rettangolo da gioco ho imparato la correttezza, l’altruismo, il fare squadra, l’azione collettiva finalizzata al bene comune. Probabilmente il calcio avrebbe giovato anche a chi non lo ha mai praticato e, carente di questi principi fondanti della buona pratica sportiva e politica, oggi, con ragioni contraddittorie e inconsistenti, prova a mettermi alla gogna. In decenni trascorsi tra i campi sportivi, con il frutto del mio sudore, ho imparato il senso della posizione e a farmi una posizione. Il calcio si è preso cura di me con la stessa attenzione e dedizione con la quale oggi io curo i miei pazienti. Amministrare – ragiona Valenza -, o almeno amministrare bene, ha diverse similitudini con una partita di calcio. In questo caso il sindaco per errore ha detto una cosa esatta. Per fare il sindaco di Mussomeli, inteso come servizio altruistico e non come occasione tornacontista, serve quell’attaccamento alla maglia che ho avuto il privilegio di indossare, onorare e servire per decenni. Proprio come nel calcio, occorre il rispetto degli avversari e del ruolo proprio e altrui, bisogna fare gioco di squadra, azioni corali, niente simulazioni e gesti plateali. Io grazie al calcio ho imparato ad amare e servire, da calciatore e professionista prestato alla politica, i colori sociali di Mussomeli, rappresentati nel gagliardetto come nel gonfalone. Da sportivo e allenatore – conclude Valenza – sono attaccato alla panchina che è cosa ben diversa dall’attaccamento alla poltrona tipica dei mestieranti e faccendieri della politica”.
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