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Paventato trasferimento di padre Francesco Miserendino. “Un gruppo di fedeli” scrive al vescovo Russotto

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Mussomeli – “L’ufficialità dovrebbe arrivare nella giornata odierna”, padre Francesco Miserendino, responsabile della parrocchia di San Giovanni, del santuario della Madonna dei Miracoli e della chiesa di Santa Maria -riferisce un gruppo di fedeli- “attende conferma ufficiale di un probabile trasferimento da Mussomeli in altro paese, di cui si parla da qualche settimana”. La notizia, al momento comunque non ancora validata da fonti ufficiali degli organi preposti, ha sollevato la reazione di “un gruppo ben nutrito di fedeli” -così almeno si firmano nella nota inviata a Sua eccellenza monsignor Mario Russotto vescovo di Caltanissetta (ndr)- che ha voluto esprimere, in questo modo, tutto il rammarico per la notizia appresa. Mettendo nero su bianco in una “lettera inviata direttamente all’indirizzo personale di Sua Eccellenza che, tuttavia, non ha ancora sortito alcuna risposta”. Padre Miserendino è arrivato a Mussomeli, da Sutera, nel 2019, alle soglie del Covid. E, senza girarci molto intorno, e, per il dovere di cronaca che ci appartiene, oltre che per l’imparzialità, altrettanto doverosa, è bene precisare che, sin da subito, ha sollevato “sentimenti” piuttosto contrastanti nella piccola comunità di Mussomeli che, delle tradizioni religiose, ancorchè della fede, sembrerebbe farne una priorità. Di vita. O di stile di essa, poco importa, in questa sede! Fatto sta che, un paese, avvezzo per genetica e per (de)formazione, a starsene zitto zitto qualsiasi cataclisma scuota le viscere della propria terra, la chiesa, duplicemente intesa, maiuscola o minuscola -solo a caso abbiamo scelto la miniscola (ndr)- non la vuole toccata. Costi quel che costi! Sul banco degli imputati, è stato sempre quel “sovvertimento delle cosiddette tradizioni” a cui il parroco sembrerebbe avere anteposto le “regole ecclesiastiche. E la fede, quella più autentica”. Che, degli altarini insomma, può anche farne a meno!. Ancora una volta, a scala ridotta, quella dottrina vs disciplina che alimenta il dibattito sulla Chiesa di Cristo anche a livello mondiale. Persino di grande attualità, oggi, dopo la morte di Francesco. Ora, tornando in quel di Mussomeli, “il gruppo di fedeli” ha fatto espressa “richiesta a Sua Eccellenza di mantenere padre Miserendino in servizio a Mussomeli. Adducendo, a sostegno della causa da loro perorata, le seguenti motivazioni: col suo carattere, deciso e diretto, non incline a compromessi, padre Francesco, è riuscito a gestire in modo eccellente le tre chiese di cui sopra; ha creato ordine e pulizia dove non c’erano, soprattutto a Santa Maria, impregnandole del gusto che gli è proprio e creando altresì serenità; l’ordine materiale si è tradotto anche in ordine dei rapporti fra i fedeli; le confraternite di San Giovanni e del Santuario hanno seppellito antichi rancori e cantano insieme; il Coro del Santuario, grazie alla ritrovata serenità, ha potuto esprimere al meglio, le proprie potenzialità, adesso riconosciute nel circondario; i fedeli delle tre chiese hanno imparato a fraternizzare, in virtù dei momenti di condivisione appositamente creati; l’ordine spirituale in cima a tutto, con la partecipazione alla messa, alla Comunione e all’ascolto della ‘lectio biblica’, ogni giovedì al Santuario, molto apprezzata e frequentata. Un gregge, prima smarrito, ha trovato il proprio pastore che ha saputo guidarlo nella crescita spirituale e nella comunione fraterna”. Queste le motivazioni dell’accorata richiesta di “un gruppo di fedeli” a “lasciare che padre Miserendino possa continuare la sua Missione a Mussomeli affinchè i fedeli possano continuare a crescere nell’Amore di Dio”. Confidando in una possibile smentita delle “voci” da parte di Sua Eccellenza, il vescovo Russotto.

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