Caltanissetta – Quella morte in strada non sarebbe stato frutto della casualità. Ma sarebbero intervenuti fattori esterni che hanno insanguinato quell’incidente.
Così ha deciso il giudice in relazione alla morte dell’ottantaquattrenne gelese Crocifisso Sarchiello deceduto nel luglio di otto anni fa dopo essersi ribaltato con la sua motoape.
A causare quel ribaltamento, secondo l’accusa, sarebbe stato un cumulo di materiale accatastato a bordo strada per dei lavori.
Una tesi che il giudice ha condiviso, tanto da condannare sia il committente di quei lavori in fondo privato che chi li ha eseguito a un anno e quattro mesi con pena sospesa ma a patto che vengano subito pagate le provvisionali, stabilite in 40 mila euro.
Ma ai familiari della vittima è stato riconosciuto anche il diritto a un risarcimento da stabilire in un procedimento a parte.
È in contrada Passo di Piazza che quel giorno si è consumata la disgrazia. Quando l’anziano, che stava raggiungendo altri terreni, si sarebbe capovolto con il suo furgoncino perché quegli inerti avrebbero fatto da trampolino sbilanciando totalmente il piccolo mezzo.
Quell’ostalo lì in strada, secondo gli inquirenti avrebbe creato un serio pericolo e la dimostrazione sarebbe stata proprio la tragedia che s’è poi consumata.
Scenario che, secondo il naturale gioco delle parti, la difesa avrebbe messo in discussione muovendo diversi appunti su più aspetti che muterebbero, in tale ottica, la situazione.
