Caltanissetta – Presi due baby bulli. Sono stati i carabinieri del nucleo radiomobile operativo di Gela ad arrestarli su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Bianca Maria Bonafede.
Nel loro mirino sarebbe entrato un’altra minore vittima di persecuzioni al quale, peraltro, è stato anche portato via il telefono cellulare.
L’indagine – a cura del nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Gela e coordinata dalla procura del tribunale per i minorenni di Caltanissetta, guidata dal procuratore Rocco Cosentino – è partita dopo una segnalazione alla centrale operativa dei carabinieri.
I fatti in questione al 4 settembre dello scorso anno, quando un gruppo di ragazzini avrebbero attorniato il malcapitato: Uno di loro lo avrebbe colpito con diversi calci alle caviglie in maniera tale da costringerlo a cadere per terra, così da strapparli il cellulare che stringeva in mano. Preso il telefonino sarebbero scappati via a tutta velocità.
E quando sarebbe intervenuta la nonna, il presunto capo del gruppetto le avrebbe risposto con una frase del tipo «Noi non parliamo, te lo fai raccontare da tuo nipote… e se chiami i carabinieri ti faccio vedere io»
Ma ancor prima lo avrebbero molestato così da creargli uno stato di ansia e paura. I bulli, in una circostanza, avrebbero anche tentato di legarlo, con una corda, a un palo della villa comunale.
Un’altra volta lo avrebbero gettato all’interno della vasca della stessa villa comunale e poi lo avrebbero preso in giro. Questo e tanto altro v’è al centro dell’indagine dei carabinieri che, adesso, ha fatto scattare la misura cautelare ea carico dei due sedicenni, pure lor gelesi.