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Presenza del covid in acque reflue, progetto di Caltaqua

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Caltanissetta – Monitorare le acque reflue urbane per fornire indicazioni utili sull’andamento epidemico e sull’allerta precoce di focolai nelle fasi dell’emergenza.

Questo in sintesi è il progetto di sorveglianza epidemiologica di Sars-Cov-2, progetto ribattezzato Sari, sorveglianza ambientale reflue in italia, attuato la scorsa estate su scala nazionale dall’istituto superiore di sanità, con la conferenza delle regioni e delle province autonome e che coinvolge il sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, asp, istituto zooprofilattico sperimentale, università, centri di ricerca e, attraverso Utilitalia, oltre cinquanta gestori del servizio idrico integrato.

«Il Progetto Sari – è stato spiegato – prevede l’attivazione di una rete di strutture territoriali che analizzerà la presenza di tracce di Sars-Cov-2 nelle acque reflue a fini di monitoraggio preventivo sulla presenza del virus e la sua possibile propagazione in Italia. I campioni prelevati prima dell’ingresso nei depuratori dei centri urbani, infatti, possono essere utilizzati come spia di circolazione del virus nella popolazione».

Una campionatura, quella dell’ingresso dell’impianto di depurazione , effettuata con cadenza quindicinale.

Caltaqua – Acque di Caltanissetta SpA, gestore del servizio idrico integrato per il territorio della provincia di Caltanissetta, ha aderito in qualità di struttura territoriale di livello 1 con il centro di riferimento della Sicilia, individuato nell’Università degli Studi di Palermo. «Un’altra iniziativa – è stato aggiunto – che rientra nel quadro più articolato delle collaborazioni di carattere tecnico-scientifico che Caltaqua ha avviato, ormai da tempo, con l’Ateneo palermitano».

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