Caltanissetta – È accusato di avere preteso tangenti da altri operai. Lui, responsabile del personale per la ditta per cui lavorava, avrebbe voluto la cosiddetta messa a posto.
Questo il leitmotiv dell’indagine che ha trascinato al centro di un dossier un cinquantaduenne, il gelese Vincenzo Pistritto tirato in ballo per estorsione. E che in precedenza, per questa inchiesta, è andato ai domiciliari, poi revocati.
È in un’azienda potentina che avrebbe imposto il pagamento di soldi forte – secondo la tesi accusatoria – degli appoggi della Stidda gelese.
Durante lo sviluppo delle indagini gli inquirenti hanno anche effettuato un ingente sequestro di capitali che sarebbero stati frutto di attività illecite.
Una tesi accusatoria che ha sempre seccamente respinto rimandando al mittente le contestazioni che gli sono state mosse dai magistrati.
Ora il dossier è stato chiuso ed magistrati potentini nelle prossime settimane dovrebbe presentare la richiesta di rinvio a giudizio o, eventualmente, di archiviazione.