Caltanissetta – A tradirlo è stata una foto su un vecchio profilo Facebook. In quello scatto era immortalato in Australia. Nella baia di nella Baia di Sydney in particolare.
E su lui, da quattro anni, pendeva un ordine di carcerazione mai eseguito perché si è dato alla latitanza. Oggi il trentenne niscemese A.A. è stato arrestato all’aeroporto Roma-Ciampino.
Su lui pende una condanna a 4 anni di carcere dal tribunale per i minorenni di Catania per il reato di violenza sessuale. Reato che avrebbe consumato, con altri 3 complici, nel febbraio del 2007, a Niscemi, ai danni di una minorenne.
Gli abusi sarebbero avvenuti in un appartamento disabitato di Niscemi. Lì la ragazzina sarebbe stata condotta dai quattro che dopo averla immobilizzata ne avrebbero abusato.
Per cinque anni l’adolescente ha taciuto. Solo nel 2012 ha trovato il coraggio di denunciare.
Ma nonostante da quell’incubo fossero trascorsi parecchi anni, il suo racconto è stato ritenuto verosimile dagli inquirenti che poi, a quella versione, avrebbero pure trovato riscontri.
I quattro stupratori sono stati poi processati e condannati. Fino all’ultima pagine scritta dalla Cassazione nel 2016 che ha cristallizzato le condanne.
Ma già prima, nel 2013, il trentenne niscemese ricercato per anni ha fatto perdere le sue tracce. Ma nel momento in cui è stata emessa la condanna definitiva il suo nome è entrato nel Progetto «Wanted» coordinato su scala nazionale dal servizio centrale operativo e che ha per obiettivo la cattura di latitanti sia in Italia che all’stero. E la Squadra mobile di Caltanissetta ed il Commissariato di Niscemi si sono messi alal ricerca del niscemese.
Fino a quando la stessa polizia ha scovato quella fotografia su un vecchio profilo Facebook. Così è partita la collaborazione con i canali esteri in sinergia con l`esperto per la sicurezza di Canberra, stanare e arrestare il fuggitivo.
Nel momento in cui è stato individuato in Australia, nel febbraio scorso, il ministero di Home Affairs ha disposto la revoca del visto di residenza temporanea e è stata attivata la procedura di espulsione.
E oggi, scortato dal personale della Abf Australian Border Force, il niscemese è arrivato a Roma dove ad attenderlo v’era la polizia per eseguire l’ordine di carcerazione definitivo.