Caltanissetta – Per la prima volta romperà il silenzio. Così l’ex leader di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, al processo d’appello che vede sotto accusa, oltre lui, anche il questore Andrea Grassi, l’ex comandante della Guardia di Finanza ed ex capocentro della Dia Gianfranco Ardizzone, il sostituto commissario di polizia Marco De Angelis e il responsabile della sicurezza di Confindustria Diego Di Simone.
Montante – assistito dagli avvocati Carlo Taormina e Giuseppe Panepinto – ed è una novità assoluta, ha chiesto di parlare per ristabilire la verità. Per raccontare la sua verità. «Montante, che nel processo di primo grado non ha mai reso dichiarazioni per le sue condizioni di salute, – ha spiegato l’avvocato Carlo Taormina – ha ritenuto che la Corte nissena che deve giudicarlo sia da ritenere affidabile ed imparziale e che questa sia la sede giusta per mettere fine al massacro al quale continua ad essere sottoposto e che merita la dovuta risposta»
È la Corte ha accolto richieste avanzate dai legali dell’ex esponente di spicco di Confidustria che racconterà la sua versione dei fatti nell’arco di tre udienze a partire dall’11 di giugno. Sarà una deposizione fiume la sua per ribattere alle accuse secondo cui sarebbe esistito un vero e proprio sistema Montante.
Peraltro, come chiesto dall’avvocato Giuseppe Panepinto, le dichiarazioni rese nel primo processo dall’ex presidente dell’Irsap, Alfonso Cicero, non saranno ammesse agli del procedimento d’appello