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Rapina in gioielleria, sospetti ricettatore e mediatore sotto accusa

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Caltanissetta – Lui a quei ragazzi autori di una “spaccata” in gioielleria avrebbe dato una grossa mano. Questo, almeno, è la tesi accusatoria a loro carico.

Una vicenda che, in questo caso, interessa Dario Gagliano, 31 anni e Giacomo Di Noto di 37 che sono stati tirati in ballo per un furto.

Quello messo a segno ai danni di una gioielleria gelese, in pieno centro, e che agli autori avrebbe fruttato un bottino non indifferente. È stato stimato nell’ordine di settantacinquemila euro e forse più.

Nello spaccato tracciato dall’accusa, ognuno degli imputati avrebbe rivestito un ruolo ben preciso. Differenti tra loro, almeno secondo la ricostruzione.

Già, perché Gagliano si sarebbe reso tramite di una sorta di cavallo di ritorno, mettendo in contatto indirettamente i gioiellieri derubato con i ladri per una consegna della refurtiva in cambio del pagamento di soldi.

L’altro imputato, invece, sarebbe entrato in gioco nella fase di ricettazione del bottino stesso. Quello rimediato da altri coinvolti in questa indagine – uno dei quali avrebbe già chiuso il suo sospeso con la giustizia – che un anno fa, o poco meno, hanno mandato in frantumi la vetrina della rivendita, rimediando un bel po’ di preziosi.

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