Palermo – Fino a cinquemila euro alle famiglie in difficoltà economiche che vivono in Sicilia. Ma devono risiedervi da almeno cinque anni. Altro requisito nodale è avere un Isee inferiore a cinquemila mila euro. È quanto previsto dal cosiddetto reddito di povertà votato a fine anno dalla giunta regionale.
Il meccanismo sarà regolato da precise graduatorie che sono state spiegate nel dettaglio. Il massimo del contributo, da cinquemila euro, spetterà a chi riuscirà a raggiungere i trenta punti. E poi via via, a scalare si passa a 3.500, 2.500 fino a un minimo di 1.500 euro. In caso di parità del punteggio avrà precedenza la famiglia con più figli minori ed , eventualmente, successivamente si guarderà al disagio sociale. Il contributo sarà erogato dall’Irfis, intermediario finanziario.
I beneficiari della misura straordinaria svolgeranno attività in favore della collettività, sotto forma di una sorta di volontariato.
«Abbiamo stabilito le modalità concrete – ha sottolineato il presidente della Regione, Renato Schifani – per l’accesso a una misura che va incontro ai cittadini economicamente più in difficoltà per consentire loro di vivere dignitosamente… la solidarietà è un valore in cui crediamo fermamente e che si realizza attraverso provvedimenti efficaci e mirati… nessuno può essere lasciato indietro».
Sulla stessa lunghezza d’onda l’osservazione dell’assessora alla Famiglia, Nuccia Albano, che ha ha sottolineato come «l’obiettivo è offrire opportunità di inclusione sociale e migliorare le condizioni di vita delle tante famiglie fragili siciliane».
