Una nuova ricerca scientifica evidenzia gli effetti positivi delle proteine animali sull’organismo: gli antigeni alimentari, particolari sostanze di natura proteica contenuti nella carne, uova e latte (albumina sierica bovina e ovoalbumina), potrebbero fermare i tumori dell’intestino. A rivelarlo un recente studio degli scienziati del RIKEN Center for Integrative Medical Sciences (IMS) in Giappone, pubblicato sulla rivista Frontiers in Immunology. I ricercatori giapponesi hanno, infatti, individuato antigeni alimentari, contenuti nella carne, nel latte e nelle uova, in grado di bloccare il tumore dell’intestino tenue. Una scoperta straordinaria questa, che potrebbe scagionare la carne dalle accuse del passato.
“Dopo anni in cui la carne e gli alimenti di origine animale sono stati costantemente demonizzati – afferma Elisabetta Bernardi, specialista in Scienze dell’alimentazione, biologa e nutrizionista, Università di Bari – è importante sottolineare come le evidenze scientifiche finora raccolte, restituiscano alle proteine della carne, del latte e dei suoi derivati e delle uova, un ruolo benefico per il nostro organismo, anche per le patologie intestinali, in contrasto con l’idea diffusa che il consumo di carne sia dannoso per la salute e che una dieta a base vegetale sia sempre la scelta migliore per una sana longevità e la salute in generale”.
Gli antigeni sono quei componenti in grado di provocare una risposta immunitaria, quindi la produzione di anticorpi specifici da parte dell’organismo, per proteggersi da una determinata malattia. Secondo i risultati dello studio, emerge come gli antigeni albumina sierica bovina e ovoalbumina, che si trovano rispettivamente nella carne e nel latte bovino e nell’albume delle uova, riescano ad attivare cellule immunitarie dell’intestino tenue in grado di sopprimere la tumorigenesi intestinale, quindi la formazione di tumori nel piccolo intestino.
Secondo i dati emersi dallo studio degli esperti del RIKEN, nei topi nutriti con dieta priva di antigeni si sono formati più tumori rispetto ai topi nutriti con dieta normale, mentre nei topi alimentati con antigeni, si osserva la soppressione della tumorigenesi dell’intestino.
Ciò suggerisce che la mancata formazione tumorale è direttamente correlata alla presenza di antigeni, che hanno influenzato positivamente le cellule immunitarie T killer dell’intestino tenue, che sono quelle che hanno il compito di aggredire le cellule tumorali. Questi antigeni, oltre a proteggere dai tumori, possono anche essere di aiuto contro le gravi condizioni gastrointestinali, come il morbo di Crohn o la sindrome dell’intestino irritabile. E non è tutto.
A conferma del ruolo positivo della carne per il benessere dell’intestino, un recente studio pubblicato su PubMed ha evidenziato come una dieta carnivora chetogenica possa essere terapeutica contro la malattia infiammatoria intestinale. “Le diete a basso contenuto di carboidrati – sottolinea Bernardi – come la dieta chetogenica e quella carnivora stanno diventando sempre più popolari perchè in diversi studi si sono dimostrate efficaci nel trattamento clinico di una vasta gamma di patologie, come obesità, diabete, epilessia pediatrica, anoressia nervosa, disturbi mentali, morbo di Alzheimer, malattia renale policistica e malattie infiammatorie intestinali, come la colite ulcerosa e il morbo di Crohn.
Il potenziale terapeutico della dieta chetogenica può derivare dalla natura più restrittiva della dieta che spesso vede l’eliminazione degli alimenti “problematici”, che possono agire come fattori scatenanti”.
La riduzione dei carboidrati, ad esempio, facilita la perdita di peso e migliora il controllo glicemico nei soggetti obesi, affetti da sindrome metabolica, prediabete o diabete. Invece, i corpi chetonici generati dal fegato durante queste diete, sono potenti molecole regolatrici, simili agli ormoni, che regolano il sistema immunitario e il metabolismo attraverso dei recettori di superficie cellulare, e possono avere un’azione anti infiammatoria e antiossidante.
“Sulla base di queste nuove scoperte – conclude Bernardi – eliminare totalmente la carne non sembra essere una scelta saggia al fine di proteggersi dalle patologie e dai tumori intestinali. Anche se lo studio non menziona esplicitamente la carne, utilizza antigeni di natura proteica che si trovano nella carne, nel latte e nelle uova, rendendo altamente possibile un ruolo significativo del consumo di carne sul sistema immunitario, come fonte di antigeni alimentari in grado di contribuire alla soppressione della tumorigenesi intestinale”.
I dati che emergono dallo studio degli esperti del RIKEN rappresentano un risultato innovativo e incoraggiante riguardo la funzione degli antigeni nella prevenzione dei tumori dell’intestino attraverso l’attivazione immunitaria, sebbene saranno necessari ulteriori studi per chiarire e confermare il ruolo del consumo di carne in questo ambito cosi’ promettente.