Caltanissetta – Da un lato Rete ferroviaria italiana che annuncia il potenziamento della linea ferroviaria Palermo-Catania-Messina, dall’altro la Regione che ha posto l’accento proprio su questo tema sollevando non poche criticità.
Nei giorni scorsi Rfi, società capofila del polo infrastrutture del gruppo FS Italiane, ha aggiudicato la gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori del lotto funzionale Caltanissetta Xirbi – Nuova Enna. Indicandolo come «parte integrante del nuovo collegamento ferroviario Palermo – Catania – Messina». Aggiungendo pure che l’appalto ha un valore di un miliardo e 200 milioni di euro, finanziati anche con fondi Pnrr nell’ambito dello stesso piano nazionale di ripresa e resilienza.
«Gli interventi – è stato spiegato – consistono nella realizzazione di ventisette chilometri di nuovo tracciato in variante rispetto alla linea attuale, con circa tre chilometri di viadotti e quattro gallerie per venti chilometri totali. Il progetto prevede anche il rinnovo della stazione di Caltanissetta Xirbi e la realizzazione del posto di movimento di Villarosa… Al termine dei lavori lungo tutto l’asse Palermo – Catania sarà possibile viaggiare tra le due città in meno di due ore… gli interventi programmati, inoltre, miglioreranno le interconnessioni con le aree interne della Sicilia, consentiranno l’aumento della capacità dei treni passeggeri e merci sulla linea e incrementeranno gli standard di regolarità e puntualità dei treni».
Ma sull’aspetto legato proprio agli interventi ferroviari previsti guardando all’alta velocità, è stato lo stesso assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, a porre sul tappeto una serie di problemi partendo dal presupposto che «non è alta velocità, ma questa non è neanche alta capacità. Non tutta la linea Palermo-Catania-Messina, infatti, è percorribile a 200 chilometro orari». Da qui la richiesta al ministro Matteo Salvini di «integrare il progetto affinché la Sicilia abbia almeno un’intera alta capacità che aiuti i siciliani a uscire dall’isolamento e a raggiungere il più velocemente possibile il Ponte sullo Stretto e il resto d’Italia».
L’assessore Aricò ha poi meglio chiarito la questione aggiungendo i dettagli di un progetto che presenterebbe punti bui. «Quando ci siamo insediati, abbiamo guardato il progetto della Palermo-Catania-Messina approvato in precedenza e ci siamo accorti che in alcuni tratti non verrà realizzata una doppia nuova linea con struttura adeguata alla velocità superiore, ma solo una nuova linea adeguata accanto a quella preesistente che verrà ristrutturata, ma che non potrà reggere queste sollecitazioni»
Da qui la valutazione che «in questi tratti i treni andranno più lentamente… poi ci siamo accorti – è andato avanti – che le sagome delle gallerie attuali consentiranno una velocità massima di 120 chilometri orari. In ogni galleria si impiegheranno in media quattro minuti in più, per un totale di quaranta minuti in più sull’intera linea… abbiamo fatto presente al ministro Salvini, che ha condiviso la nostra posizione, che spendendo per le gallerie appena alcune centinaia di milioni in più su un totale di 11,5 miliardi che si stanno spendendo, si risparmierebbero quaranta minuti di viaggio. Arrivare a Catania in ottanta minuti è sempre meglio di centoventi».
E, riferendosi alla proposta di Anci Sicilia girata al ministro Raffaele Fitto per assegnare alla Sicilia dieci miliardi per le infrastrutture strategiche, lo stesso Aricò ha spiegato che «infatti è anche la
richiesta del governo regionale per completare il lavoro fin qui realizzato con la Palermo-Catania-Messina e con la riesumazione del Ponte sullo Stretto. Infatti, perché tutto ciò abbia un senso, al Ponte
bisogna arrivarci velocemente e da tutta l’Isola».