Caltanissetta – L’ultimo scorcio di pena lo sta scontando a casa. Lui che è stato condannato per un omicidio di una quindicina di anni addietro.
È il gelese Emanuele Curvà al quale i giudici di sorveglianza hanno concesso di espiare la parte finale della sua condanna in detenzione domiciliare.
Degli oltre quindici anni di reclusione che gli sono stati comminati gli restano orami da scontare poco più di otto mesi.
Il suo percorso di redenzione avrebbe convinto gli stessi giudici che, così, gli hanno concesso di finire di pagare il suo sospeso con la giustizia rimanendo in casa e non più in cella. È stato fin qui rinchiuso a Palermo.
Pena legata all’affermazione di responsabilità che otto anni addietro gli è stata comminata per il delitto di un commerciante gelese.
Dall’accusa è stato ritenuto l’autista del killer che, a sua volta, è stato già condannato a una pena quasi doppia .
Questo il quadro accusatorio che ha poi fatto scattare la colpevolezza a carico del trentanovenne al termine dei procedimenti a suo carico che ne sono derivati.