Mussomeli – È con una cerimonia ufficiale che sono tornate lì, da dove erano state rubate, opere letterarie di grandissimo pregio sia storico che religioso. Sono 44 volumi del diciottesimo e diciannovesimo secolo rubati, da ladri la cui identità è rimasta nell’ombra, dalla biblioteca dell’Ordine dei padri Carmelitani scalzi della provincia di Milano.
«La perfetta sinergia, curata dalla procura etnea, tra i carabinieri dello speciale reparto, l’ente di tutela archivistico e i padri dell’ordine dei Carmelitani scalzi di Milano – è stato sottolineato – ha così permesso la restituzione di beni culturali, di assoluto valore storico-religioso».
Sono stati, infatti, recuperati attraverso indagini coordinate dalla procura distrettuale di Catania e curate dai carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Palermo.
Sono state ritrovate grazie a un continuo monitoraggio delle piattaforme di ecommerce e al lavoro dei funzionari della Soprintendenza archivistica della Sicilia dell’archivio di Stato di Palermo.
È stato il comandante del nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale che li ha riconsegnati al bibliotecario, frate Fausto Lincio, dello stesso ordine religioso.
Si tratta, in particolare, di 12 volumi de «Le Opere di Torquato Tasso raccolte per Giuseppe Mauro»; 27 volumi della «Storia della letteratura italiana del cavaliere Abate Girolamo Tiraboschi. Nuova edizione», Venezia, 1823; e, infine , 5 volumi del «Vocabolario degli accademici della Crusca. Impressione napoletana secondo l’ultima di Firenze», Napoli tra il 1746 e il 1748.
