Caltanissetta – È stata la Cassazione a blindare la condanna per un ufficiale dei carabinieri al tempo in servizio alla Dia di Caltanissetta tra i coinvolti nell’inchiesta su presunte talpe che avrebbero rivelato informazioni riservate.
Per il tenente colonnello Alfio Marco Zappalà – sospeso dopo il coinvolgimento in questa inchiesta curata dalla direzione distrettuale antimafia di Palermo – il verdetto di colpevolezza adesso è divenuto definitiva. E, con esso, la condanna a 4 anni di carcere per rivelazione di notizie riservate.
L’accusa è di avere passato notizie riservate su indagini relative al boss, a quel tempo latitante , Matteo Messina Denaro.
Dalla ricostruzione degli inquirenti è emerso che l’appuntato dei carabinieri Giuseppe Barcellona – che a sua volta è stato tirato in ballo per accesso abusivo al sistema informatico – avrebbe passato al colonnello Zappalà alcune intercettazioni e fermo immagini ricavate da pc, tutto materiale nel gran calderone delle indagini che erano tese alla ricerca dell’allora superlatitante di Castelvetrano.
E, a sua volta, l’ufficiale in servizio alla direzione investigativa antimafia di Caltanissetta le avrebbe girate all’ex sindaco di Castelvetrano, Antonio Vaccarino, pure lui coinvolto nella stessa inchiesta. Poi le stesse informazioni sarebbero state girate al boss Vincenzo Santangelo, impresario nel campo del caro estinto.