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Sabato Woodstock sbarcherà a Mussomeli con il libro di Bonadonna che rievoca Palermo Pop ’70 e le gesta di Piero Amico

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Mussomeli – Palermo Pop ’70 rivive mezzo secolo dopo, sabato 26 settembre a Mussomeli, nella rievocazione di Sergio Buonadonna, fra le arcate mendicanti del chiostro S. Domenico. L’evento organizzato da COOL JAZZ, col patrocinio del comune di Mussomeli, Quando Palermo sognò di essere Woodstock per Navarra editore. Presentazione del libro a cura dell’autore, con la conduzione di Roberto Greco, i saluti del sindaco e gli interventi di Piero Amico, Sandro Genco, Marcello Marinaro e le letture di Luisa Noto. Il libro di Sergio Buonadonna, nota e prestigiosa firma del giornalismo siciliano, è la narrazione che egli – all’epoca giovanissimo cronista de l’Ora e comunque sia “giovanissimo” a prescindere! fa oggi dell’ecatombe che nelle quattro giornate tra il 16 e il 19 luglio del ’70 invase Palermo, 80mila persone sul Parco della Favorita e 300 artisti di caratura internazionale sconvolsero la città più cosmopolita e controversa al mondo. E con essi… sesso, droga e rock and roll. La restituzione alla città di Palermo di una delle più belle e intense pagine di storia della musica ma non solo … un contesto storico fatto di libertà rivendicate e declamate, trasgressione dichiarata ante litteram e un ambiente mafioso ormai ampiamente consolidato e cristallizzato. Tale lo scenario del tempo, dove attori e comparse si confrontarono in quel teatrino tutto siculo che mentre parla, benedice un segreto. L’evento fu realizzato per volere di Joe Napoli, imprenditore italo-americano, di S. Giuseppe Iato, che riuscì a mettere assieme sotto lo stesso cielo artisti di caratura internazionale quali Duke Ellington, Aretha Franklin, Johnny Holliday, Artur Brown, Colosseum, Blak Sabbath con i nostri Fausto Leali, Ricchi e Poveri, Bobby Solo e un già brillante Paolo Villaggio alla conduzione. E poi storia nella storia, nel suo libro, accanto agli osannati talenti d’oltralpe, Sergio Buonadonna racconta delle promesse di casa nostra, proprio quelle di Mussomeli, alcune mantenute, altre tradite, altre ancora barattate per un non meglio definito senso atavico di appartenenza alla propria terra. Alle radici, quandanche questo significhi rinunciare ad un volo oltremanica garante di celebrità, soprattutto se a proporlo è nientemeno che Aretha Franklin. A trovarsi di fronte all’ibis redibis di classica memoria fu Pierre, lezioso nome d’arte ed alter ego di Piero Amico, giovane rampante che “debuttò davanti alla folla della Favorita con i pantaloni a zampa d’elefante e la canzone Il sole nasce di Cicognini- Bornice”. Ma di fronte all’imperativo categorico della Franklin “Per dieci anni devi dimenticare l’Italia”, l’astro nascente si arrese e, da allora, non potè che coltivare e diffondere l’amore per il proprio paese che quasi lo ha imprigionato nelle maglie dell’amore e della devozione sacra. E’ grazie a lui se l’autore di Quando Palermo dedica ampio capitolo a Mussomeli, alla sua bellezza, declinata in mille accezioni e soprattutto agli indiscussi talenti viventi, dai due architetti, consacrati sacerdoti del jazz, Alfonso Cardinale e Pio Di Salvo che, insieme a Salvino Mingoia, Tonino Calà, Elisa e Lorenzo Ladduca tengono in piedi Cool Jazz. C’è un posto e un pensiero per tutti nel racconto nostalgico e folkloristico di Sergio Buonadonna che sabato, di ritorno dalla splendida Favignana, onorerà il paese con la sua presenza dopo che la bella penna lo ha tributato agli onori della cronaca. “… Chi l’avrebbe mai detto? Tutto ciò diventa sabato prossimo un evento cittadino con tanto di sindaco in testa”, le parole di Sergio Buonadonna in persona.

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