Caltanissetta – Lui con quelle richieste estorsive non ha avuto nulla a che vedere. Così da essere assolto. Si sarebbe sì rivolto a un uomo di mafia nel tentativo di recuperare i suoi crediti, ma senza avere un ruolo diretto nel successivo aspetto estorsivo della vicenda. E poi, peraltro, quei quattrini non li avrebbe neanche recuperati.
Da qui il verdetto di non colpevolezza emesso nei confronti di un commerciante all’ingrosso del settore ortofrutta, il gelese S.V. – assistito dall’avvocato Flavio Sinatra – che, al termine dell’istruttoria dibattimentale a suo carico, è stato assolto con formula piena dal tribunale a fronte di una richiesta di condanna a dieci anni di carcere avanzata in aula dalla procura.
L’imputato – secondo la ricostruzione investigativa – avrebbe vantato un credito di poco meno di duecentomila euro da grossisti della Capitale. E per provare a riavere quei soldi vantati, si sarebbe rivolto al clan Rinzivillo perché intercedesse.
Da qui l’accusa a suo carico per il presunto successivo tentativo di estorsione nei confronti dei debitori. Ma, peraltro, il grossista gelese non avrebbe più recuperato il becco di un quattrino.