Caltanissetta – È con la tecnica del finto carabiniere che avrebbe messo a segno quattro truffe in trasferta. Ma, adesso, è stato smascherato e arrestato dai carabinieri.
È su ordinanza di custodia cautelare che è stato arrestato un trentaquattrenne di Pomigliano D’Arco. Tra settembre e dicembre dello scorso anno, secondo la tesi investigativa, si sarebbe reso autore di quattro truffe ai danni di tre donne e un malcapitato.
Il sistema utilizzato è sempre lo stesso. Sì perché si sarebbe presentato alle vittime spacciandosi per carabiniere o avvocato imbrogliandoli su un presunto coinvolgimento di un suo stretto parente in un grave incidente stradale.
A quel punto attraverso una telefonata scattava la richiesta di soldi, a titolo di cauzione, per la liberazione del familiare trattenuto in caserma perché responsabile del fantomatico incidente.
Poco dopo a casa della vittima si presentava un complice che si spacciava come incaricato del tribunale per la riscossione della cauzione. Così si faceva consegnare tutti i soldi che l’anziano aveva, monili e preziosi.
Complessivamente il valore stimato della refurtiva raccolta nelle quattro truffe sarebbe di 9 mila euro in contanti e 32 mila euro in preziosi.
Dopo le denunce delle vittime sono scattate le indagini. I carabinieri hanno raccolto le testimonianze e poi hanno passato al setaccio le immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza. Fino a quando sono stati raccolto elementi tali da fare scattare la misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo
a carico del pomiglianese che è andato agli arresti domiciliari.
E dai vertici dei carabinieri è arrivata la raccomandazione per non cadere nella trappola d’imbroglioni che chiedono soldi a titolo di cauzione per il risarcimento del danno o per il pagamento delle spese di giustizia.
«I veri carabinieri e tutte le forze dell’ordine – è stato sottolineato – non si rivolgono al cittadino per chiedere somme di denaro od oggetti di valore quali cauzioni perché, l’ordinamento giudiziario italiano non prevede il pagamento della cauzione per il rilascio delle persone arrestate o ristrette nelle camere di sicurezza. Per questi motivi, bisogna dubitare delle telefonate ricevute contattare dopo aver chiuso la conversazione il numero di emergenza unico 112 o, rivolgersi ad uno dei tantissimi comandi stazione dislocati sul territorio… L’immediata denuncia resta l’unico strumento che può consentire alle forze dell’ordine di porre rimedio alle truffe e identificare gli autori del reato» è stato rimarcato.