Caltanissetta – Pioggia di prescrizioni al processo sul cosiddetto «sistema Montante». A cominciare proprio dall’ex presidente degli industriali siciliani per il quale, per l’ipotesi di traffico di influenze illecite, è stata emessa sentenza di non doversi procedere. Oltre che per Antonello Montante – assistito dall’avvocato Giuseppe Panepinto – è stato dichiarato prescritto lo stesso capo d’imputazione anche per l’imprenditore gelese Carmelo Turco – assistito dall’avvocato Giacomo Ventura – pure lui a giudizio dinanzi il tribunale di Caltanissetta.
Analogo scenario, ma in questo caso per associazione a delinquere anche per l’ex assessore regionale alle Attività produttive Linda Vancheri – assistita dall’avvocato Enrico Sanseverino – così come prescritta è l’imputazione di corruzione a carico del colonnello Gianfranco Ardizzone. Per il poliziotto Salvatore Graceffa – assistito dall’avvocato Antonio La Scala – invece, stesso epilogo ma per rivelazione di segreti d’ufficio, mentre è per corruzione che è stato emesso lo stesso pronunciamento per l’imprenditore, a capo di una catena di supermercati e società del settore della grande distribuzione alimentare , Massimo Romano – assistito dall’avvocato Dino Milazzo – e, infine, processo concluso per uno strettissimo collaboratore di Montante, Vincenzo Mistretta – assistito dall’avvocato Massimiliano Bellini – che era stato chiamato a rispondere solo di favoreggiamento, adesso dichiarato prescritto.