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«Sono beni di cosa nostra», scattano confisca e sequestro per un milione e 200 mila euro

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Caltanissetta – Sequestrati beni milionari sospetti. In realtà una delle due misure è una confisca definitiva. L’ammontare complessivo dei due provvedimenti è di un milione e duecentomila euro.

Il primo ha interessato il settantaseienne Girolamo Ciresi e, in questo caso, lo Stato ha posato definitivamente le mani su quello che è stato il suo tesoro. Sì perché è divenuta irrevocabile la sentenza emessa dalla corte d’Appello di Palermo che ha confermato il sequestro disposto nel gennaio di due anni fa. E adesso, la sezione misure di prevenzione del tribunale del capoluogo isolano ha emesso il provvedimento che ha riguardato un appartamento a Palermo , una villetta a Carini, un appezzamento di terreno con  fabbricato sempre a  Carini e otto rapporti bancari, per un totale di 700 mila euro.

Ciresi è stato arrestato nel blitz «Panta Rei» perché ritenuto appartenente al mandamento mafioso di Porta Nuova e, più in dettaglio, legato alla famiglia di Palermo Borgo Vecchio. E a lui sono state ricondotte diverse azioni estorsive a imprese ed esercizi commerciali.

Il sequestro, invece, ha interessato il quarantaduenne Salvatore Fiorentino. Nel decreto del tribunale palermitano v’è un locale a uso ufficio di quindici vani in via Perpignano, a Palermo, un’auto e un rapporto bancario. Il tutto per un valore di mezzo milione di euro.

Fiorentino era stato arrestato nell’operazione «Bivio» perché accusato di avere fatto parte della famiglia mafiosa di Palermo, Tommaso Natale.

In entrambi i casi, secondo  i magistrati , si tratterebbe di patrimoni costruiti attraverso gli  affari illeciti legati a cosa nostra.

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