Caltanissetta – Chiama la polizia sostenendo di aver un ladro in casa, ma in realtà sarebbe stato uno stratagemma per liberarsi di un inquilino sgradito.
E alla fine s’è ritrovato sul groppone una segnalazione alla procura per le ipotesi di simulazione di reato e procurato allarme.
È a tarda sera che un nisseno ha chiamato la sala operativa della questura denunciando la presenza di un ladro in casa. Così una pattuglia è subito arrivata nella zona in cui era stato chiesto l’intervento.
Ma lì, in quella casa, gli agenti hanno trovato, oltre al proprietario, anche un giovane. Un ventinovenne che ha sostenuto di esser l’inquilino. E, piuttosto, s’è scagliato contro l’altro sostenendo che s’era introdotto nell’appartamento preso da lui in affitto e di aver gettato in strada i propri effetti personali ed i mobili.
Inizialmente il proprietario ha tentato di negare ma poi, messo con le spalle al muro, ha ammesso che in effetti quel ragazzo era suo inquilino.
E a quel punto ha scoperto le carte. Ammettendo di avere telefonato lui in questura per chiedere l’intervento. Così come ha confessato di avere simulato un furto spezzando pure la chiave dentro la toppa di casa. E avrebbe pure gettato pure fuori effetti e mobilia dell’affittuario. Tutto perché non avrebbe più gradito la sua presenza in casa. Ma alla fine l’espediente gli è costato caro.