Home Cronaca Stoccaggio Amianto nelle Miniere, le associazioni: “Preoccupati dalla mancata convocazione dell’Assessore all’Ambiente”

Stoccaggio Amianto nelle Miniere, le associazioni: “Preoccupati dalla mancata convocazione dell’Assessore all’Ambiente”

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Caltanissetta  – La rete di associazioni e movimenti che si batte contro la prospettata realizzazione di impianti di stoccaggio di amianto nelle ex miniere del Nisseno – composta da Collettivo Letizia, Meetup San Cataldo 5 Stelle, No Serradifalko, WWF Sicilia centrale e cittadini di Milena, attraverso una nota, si dice “Preoccupata per la mancata convocazione da parte dell’Assessore regionale Cordaro, che nelle scorse settimane aveva pubblicamente annunciato la volontà di incontrarne gli esponenti e discutere con loro della problematica.

Da parte dei territori interessati dal decreto che prevede lo stoccaggio dell’amianto a Bosco e Milena (oltre che a Biancavilla e a Pasquasia) era stato inviato un messaggio di disponibilità all’incontro e al dialogo”.

“Anche in modalità da remoto via web – dichiara Gianfranco Cammarata, del Collettivo Letizia – date le restrizioni ai movimenti imposte dalla normativa anti-Covid.”; “Il nostro desiderio sarebbe quello di esporre personalmente all’Assessore i motivi del nostro dissenso” dichiara Adriano Bella, del Meetup San Cataldo 5 Stelle.

Preso atto del silenzio istituzionale, le organizzazioni firmatarie plaudono all’iniziativa dei Sindaci dei Comuni del comprensorio di volere proporre un documento unitario “nel quale si esprima la compatta volontà degli stessi, affinché la Regione revochi il decreto che prevede lo stoccaggio definitivo nei nostri territori” – afferma Ennio Bonfanti del WWF Sicilia Centrale.

“Non perché siamo contrari allo stoccaggio, che anzi vogliamo – afferma Marcello Palermo di NO Serradifalko – ma non in territori inadatti o che possono essere meglio sfruttati”.

I sindaci di Bompensiere, Caltanissetta, Campofranco, Serradifalco, Milena, Montedoro e Mussomeli e i commissari straordinari di San Cataldo, si incontreranno nei prossimi giorni per stilare il documento comune. A essi rivolgono il plauso le scriventi organizzazioni, certe che l’espressione della volontà delle popolazioni dei territori interessati troveranno la giusta attenzione e l’ascolto da parte delle autorità regionali.

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