Villalba – La lettera aperta delle consigliere comunali di Villalba, Rita Favata e Eliana Scarlata, al presidente della Regione Siciliana, al presidente del Libero consorzio comunale di Caltanissetta, ai sindaci dei comuni di Villalba, Vallelunga, Marianopoli, Mussomeli, e, p.c. a Sua Eccelleza, il prefetto di Caltanissetta. L’oggetto è quello vecchio e nuovo di sempre, la disastrosa condizione delle strade del Vallone. “Come consigliere comunali e cittadine di questo abbandonato territorio della provincia nissena, ci sentiamo spesso chiedere, e specco ci chiediamo, dove siano le cosiddette istituzioni quando c’è da risovere le innumerevoli criticità del territorio. Nel caso specifico, ci riferiamo alla mancanza di servizi e infrastrutture fondamentali, quali sono le strade. Ci sentiamo di farci portavoce, verso gli organi provinciali, regionali e statali, del sentimento di frustrazione dei cittadini dell’entroterra siciliano, per le promesse non mantenute e la fiducia tradita, all’indomani della tornata elettorale. Probabilmente Voi che state ai posti di comando non conoscete neanche le trazzere che collegano i nostri paesi e del pericolo in cui tutti noi incorriamo nel praticarle quotidianamente. A fronte di tanti lavori che, ci dicono, finanziati, vediamo solo rattoppi e pure fatti male. In particoalr modo, ci preme sottolineare l’importanza del collegamento con Mussomeli, centro dell’unico presidio ospedaliero del territorio, per le scuole e per la presenza di numerosi servizi che ne fanno punto di riferimento quotidiano. Dal momento che anche il collegamenti con Caltanissetta o la percorribilità della PA-CT o lo scorrimento veloce PA-AG non presenta certo condizioni più favorevoli. In che modo, ci chiediamo, sono garantiti i diritti sanciti nella Costituzione? Diritto alla salute, allo studio, alla libera circolazione. Abbandonati a noi stessi, cittadini di periferia, nei giorni in cui il fango, alla caduta delle prime piogge, ha invaso le carreggiate, impedendone il transito o rendendolo estremamente pericoloso. Sarebbe questa la politica che deve tutelare l’entroterra siciliano dallo spopolamento? La tanto millantata ‘pioggia di finanziamenti’ continua a fare acqua da tutte le parti, mentre noi, oggi, cittadini consapevoli chiediamo e pretendiamo risposte, con i fatti e non con le parole. Lo chiediamo anche per quelle piccole e medie imprese che in questa terra di nessuno hanno investito in termini di economia e competenza, perpetrando quell’atto di amore verso la nostra terra che ai piani alti del potere nessuno custodisce. Domani potrebbe essere già troppo tardi. Non è più tempo del futuro ma dell’imperativo categorico “FATE”! Ci appelliamo, in primis, alle massime istituzioni comunali, convinte come siamo che la capacità di unire le forze e convogliarle verso un obiettivo comune risieda proprio nelle vostre mani. Se è il caso, anche mettendo da parte la misera logica dell’appartenenza politica, laddove l’unica appartenenza dovrebbe essere quella che ci lega a questa terra, ancora oggi, vessata e dimenticata”.