Caltanissetta – Una potenziale strage quella che i carabinieri, allora, hanno neutralizzato. Perché non si sarebbe limitato a perseguitare la sua ex moglie. No, sarebbe andato ben oltre. E di tanto pure.
Già, perché avrebbe pure reciso i tubi del gas per fare esplodere la casa di lei. Ora quel gesto insensato di un anno e mezzo fa gli è costato un nuovo provvedimento restrittivo.
Il cinquantatreenne è stato arrestato dai carabinieri su ordinanza di custodia cautelare in carcere chiesta dalla procura ed emessa dal giudice per le indagini preliminari di Palermo.
Strage l’ipotesi di reato al centro della misura. Il sospetto persecutore era già sottoposto agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, in una comunità, per maltrattamenti in famiglia nei confronti della sua ex moglie.
Il cinquantatreenne, nel dicembre di due anni fa, s’è introdotto in casa della donna per poi barricarsi dentro e tagliare tre tubi collegati a delle bombole di gas con l’intenzione di fare esplodere l’appartamento.
L’intervento di carabinieri e vigili del fuoco – che poi hanno messo lo stabile in sicurezza – ha evitato che si compisse una strage, mentre l’uomo è stato arrestato.
Ora su ordinanza del gip è stato rinchiuso nella casa circondariale «Pietro Cerulli» di Trapani in attesa di essere interrogato.