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Tentata concussione ad Acquaviva, confermato sequestro di beni all’ex dirigente del Genio civile di Caltanissetta 

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Caltanissetta – Prima il sequestro conservativo dei beni, adesso la conferma con il rigetto del ricorso presentato al Riesame. Provvedimento a carico di un funzionario regionale che ha guidato il Genio civile di Caltanissetta.

E proprio in quei frangenti si sarebbe reso responsabile di condotte che hanno poi fatto scattare nei suoi confronti l’accusa di tentata concussione.

Ipotesi, quella avanzata dalla procura nissena, che nel maggio dello scorso anno è stata pure al centro di una misura cautelare a suo carico.

Quella scattata nei confronti del sessantaquattrenne Vincenzo Caruso – assistito dagli avvocati Walter Tesauro e Vincenzo Caponnetto – chiamato in causa sull’onda di un appalto pubblico di cui sarebbe stato direttore dei lavori.

In particolare – secondo l’impianto accusatorio – in questa sua veste professionale avrebbe richiesto in origine oltre 68 mila euro, a titolo di competenze tecniche, al rappresentante legale della società di San Cataldo che si era aggiudicata l’appalto per la sistemazione di un tratto di viale Triste, ad Acquaviva. Poi avrebbe ridotto le sue pretese a 15 mila euro.

Lo stesso imprenditore che sarebbe stato al centro delle pressioni, attraverso il suo legale, l’avvocato Salvatore Baglio, ha chiesto e ottenuto dal gip il sequestro conservativo 50 per cento di due immobili ad Agrigento ed a Porto Empedocle.

Atto che è stato impugnato dallo stesso funzionario ma che il tribunale del riesame ha rigettato così da confermare, nel concreto, il pronunciamento del primo giudice.

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