Marianopoli – Quello sarebbe stato un tentativo di ricatto alla giunta comunale. È la “lettura” della sentenza di condanna emessa nei confronti dell’ex sindaco di Marianopoli.
Verdetto di colpevolezza , quello emesso dal giudice Giuseppina Chianetta, che ha inflitto al sessantasettenne Calogero Vaccaro – assistito dalle avvocatesse Oriana Limuti e Rosa Mendola – la pena a un anno e tre mesi di reclusione e trecento euro di multa per un presunto tentativo di estorsione.
Quello che si sarebbe consumato ai danni di un altro ex sindaco di Marianopoli, Carmelo Montagna e amministratori del paese, il suo vice Salvatore Noto, gli assessori Maria Antonietta Vullo, Maria Tumminaro e Angelo Panepinto, il responsabile dell’ufficio tecnico Francesco Montagna e, ancora, l’ex responsabile degli Affari generali, Salvatore Lombardo, Luigi Cannella di 51 anni e un secondo Luigi Cannella di 43 anni – assistiti dagli avvocati Alberto Fiore, Giuseppe Panepinto e Walter Tesauro – ai quali è stato riconosciuto pure il diritto a un risarcimento dei danni da stabilire, poi, in un procedimento civile.
La pena, per l’ex sindaco Vaccaro, è sospesa ma dovrà prestare attività lavorativa in un ente da individuare in accordo con l’ufficio esecuzioni penali di Caltanissetta. L’impegno sarà per tre ore al giorno e due volte a settimana.
Secondo l’impianto accusatorio, l’ex capo della giunta , attraverso l’arciprete, avrebbe avvertito suoi avversari politici che, nel caso in cui non avessero rinunciato a chiedergli un risarcimento dei danni per un precedente procedimento in cui lo stesso ex sindaco era stato riconosciuto colpevole di diffamazione, lui avrebbe tirato fuori segreti sconvenienti. Presunti abusi edilizi di cui, secondo la teoria di Vaccaro, si sarebbe resa artefice la stessa amministrazione Montagna.
Ma la difesa ha ridimensionato la questione confinandola in «beghe politiche che non dovevano nemmeno arrivare in tribunale».