La richiesta più rigorosa è stata avanzata nei confronti del trentaquattrenne Eros Toni Castello con 15 anni e mezzo di carcere, per i fratelli Vincenzo e Ivan e Ferrara – cinquantacinquenne il primo, quarantanovenne il secondo – 6 anni e 6 mesi ciascuno in continuazione – per il ventunenne Alex Lauria sono stati chiesti 4 anni e 11 mesi di reclusione, il cinquantanovenne Salvatore Mastrosimone rischia 15 anni e 4 mesi, il quarantatreenne Gianluca Giuseppe Raniolo 3anni e 4 mesi, il trentaduenne Angelo Sferrazza e il cinquantaquattrenne Giuseppe Fiume seguono con 5 anni ciascuno, la ventinovenne Rosa Puzzanghera con un anno e quattro mesi e per il ventottenne Andrea Ambra 2 anni, 2 mesi e 20 giorni
Il solo a patteggiare la pena è stato il trentatreenne Andrea Aliotta – con Puzzanghera e Ambra i soli rimasti sempre indagati in libertà – con un mese in continuazione.
A carico degli imputati – assistiti dagli avvocati Davide Anzalone, Dino Milazzo, Ernesto Brivido, Davide Schillaci , Boris Pastorello, Giuseppe Iacuzzo e Davide Limoncello – sono stati contestati i reati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, spaccio e, tentata estorsione ed estorsione.
Le ultime due ipotesi sarebbero legate a episodi relativi a richieste di soldi nei confronti di assuntori che non avevano pagato dosi.
Cocaina, in particolare, la sostanza che la sospetta rete organizzata – a nove di loro è stato contestato il reato associativo – avrebbero movimentato.
La droga, secondo la tesi investigativa, l’avrebbero venduta sia nelle loro abitazioni che nella zona della fontana del Tritone , in piazza Garibaldi. Da qui il nome in codice dell’operazione di polizia scattata nel marzo scorso con dieci misure cautelari. Uno dei destinatari di provvedimento restrittivo nei mesi scorsi è deceduto.