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Traffico di droga nel Nisseno, bocche cucite per quattro indagati

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Caltanissetta – Bocche cucite per quattro dei coinvolti nell’inchiesta antidroga della polizia che meno di una settimana fa ha fatto scattare otto misure cautelari. Un giro che avrebbe fruttato alla sospetta organizzazione qualcosa come cinquantamila euro al mese.

Dopo i quattro sospetti trafficanti finiti in carcere è toccato , adesso, agli indagati in libertà sottoporsi all’interrogatorio di garanzia.

Tutti e quattro, al cospetto del gip, hanno fatto scena muta avvalendosi della facoltà di non rispondere. In questa fase hanno preferito non raccontare la loro “verità”.

È la strategia difensiva adottata dal ventiduenne Mauro F., dal trentacinquenne Toni C. e da Marco e Renato A., ventinovenne il primo e trentottenne il secondo.

Ai quattro – assistiti dagli avvocato Laura Alfano, Maria Francesca Assennato e Davide Schillaci – con l’ordinanza di custodia cautelare a firma del gip Santi Bologna è stato imposto loro il divieto di dimora nella provincia nissena, per detenzione e spaccio di droga.

Le loro posizioni, anche se tre sono ritenuti partecipi, viaggerebbero su un piano differente rispetto ai quattro – assistiti dagli avvocati Dino Milazzo e Danilo Tipo – ai quali è stato contestato il reato associativo finalizzato al traffico di droga e che sono finiti in carcere.

Cocaina, hashish e marijuana, in particolare, le sostanze che avrebbero acquistato nell’area del gelese o altri centri del Nisseno, per poi piazzarli a Caltanissetta. Smerciando o a casa loro o nella zona della stazione ferroviaria di piazza Roma.

E per spacciare – secondo la ricostruzione di polizia e magistrati che hanno indagato per sei mesi – si sarebbero serviti anche di minorenni ricompensati non soltanto con soldi, ma anche con droga.

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