Caltanissetta – Colpo di spugna alla condanna dell’automobilista che cinque anni fa ha travolto e ucciso mamma e figlia mentre attraversavano la strada.
Ora dalla Cassazione è arrivato l’annullamento della precedente sentenza di appello che aveva già confermato il verdetto emesso in primo grado.
Quando l’adesso ventottenne Salvatore Rinella è stato condannato a quattro anni e quattro mesi di carcere per avere investito e ucciso la giovane parrucchiera Nuccia Vullo e la figlia Ludovica Caracappa che teneva in braccio. E, peraltro, per non averle soccorse. Perché dopo averle travolte si sarebbe allontanato per poi presentarsi alla caserma dei carabinieri. E questa sua azione l’avrebbe giustificata con il timore della reazione da parte dei parenti di mamma e figlia.
Pronunciamento che poi è stato confermato in appello. Ma adesso la Suprema Corte ha annullato quella decisione con rinvio. Rimandando gli atti ancora una volta alla corte d’Appello di Caltanissetta per un nuovo processo. Il quarto che si celebrerà e potrebbe non essere l’ultimo.
Ancora una volta al centro del procedimento vi sarà la tragedia della strada che s’è consumata la sera del 29 agosto del 2017 in via Venezia, mentre mamma e figlia erano appena uscite da una pizzeria. Sono state investite mentre attraversavano la strada. E su quanto è avvenuto in quei momenti, tra accusa e difesa le versioni sono contro.
Il marito e padre delle due vittime si è costituito parte civile nel procedimento che poi ne è derivato a carico dell’investitore.