Caltanissetta – «Troppi suicidi tra gli agenti penitenziari e le istituzioni ci ignorano». Il grido d’allarme s’è levato dal Sappe, acronimo di sindacato autonomo di polizia penitenziaria.
E la stessa firma, per voce del delegato regionale Vincenzo Mattina, ha pure posto l’accento sul prossimo tavolo di confronto convocato per affrontare la delicata questione.
E, con non troppa velata polemica, ha espresso perplessità per il coinvolgimento, in questo incontro in programma a metà novembre a palazzo Moncada, del cappellano della casa circondariale Malaspina di Caltanissetta.
«Con tutto il rispetto che nutriamo per la persona e il ruolo non vi è nessuna correlazione con il delicato argomento da affrontare», ha scritto lo stesso Sappe attraverso il delegato regionale.
IL perché di questa critica è presto spiegato. Già, perché nel vertice di metà novembre novembre non sarebbero stati chiamati in causa rappresentanti sindacali o i vertici della stessa polizia penitenziaria
Lo stesso sindacato ha evidenziato di avere già chiesto incontri al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in cerca di soluzioni che possano elevare le condizioni lavorative degli stessi agenti.