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«Truffa con coop edilizia»,  sconti di pena per un ex consigliere comunale 

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Caltanissetta – Riduzione di pena in appello per un ex consigliere comunale di Caltanissetta e il presidente di una coop edilizia, assolta totalmente una donna.

Così nel processo in corte d’Appello a carico di un professionista nisseno, l’ex capogruppo Pd a Palazzo del Carmine,  Angelo Scalia – ma finito sotto processo per vicende che esulano dall’allora suo ruolo politico –  dell’ex presidente della cooperativa edilizia «Todesca», Gianluca Maria Vitalizio e la moglie di Scalia, Rita Pasqualina Cravotta.

I due uomini sono stati chiamati a rispondere di truffa per la mancata realizzazione di villette  nonostante i soci abbiamo scucito soldi, mentre la donna è stata tirata in ballo per ricettazione di quello stesso denaro che, secondo l’accusa, sarebbe stato legato alla presunta truffa, e poi reimpiegato per l’acquisto di una villetta.

 E alla fine, in appello, il professionista – difeso dagli avvocati Antonio Impellizzeri e Walter Tesauro – è stato condannato a un anno, con pena sospesa, a fronte di due anni e dieci mesi rimediati in precedenza.

Il perché del colpo di forbice alla condanna è presto spiegato. Quattro presunti episodi di truffa sono stati dichiarati prescritti – risalivano tra il 30 aprile e il 30 settembre 2011 – mentre un quinto episodio, sempre legati al pagamento di stai di avanzamento dei lavori è stato derubricato in tentata truffa.

In più è stata cancellata a suo carico la condanna al pagamento di una provvisione di 150 mila euro in favore della parti civili, ossia la stessa cooperativa «Todesca», nella persona del rappresentante legale su mandato del nuovo consiglio di amministrazione e cinque soci  – assistiti dall’avvocato Giacomo Vitello – rimasti poi con un pugno di mosche tra le mani.

Anche per Vitalizio – difeso dall’avvocato Michele Ambra  – è stata dichiarata la prescrizione degli altri episodi e per lui la pena, sempre sospesa, è scesa a  3 mesi, contro un anno nel primo passaggio in aula.

Assolta dall’accusa di ricettazione, invece, Rita Pasqualina Cravotta – assistita dall’avvocato Massimiliano Bellini – che nel precedente processo è stata condannata a due anni.

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