Sommatino – Il copione è sempre quello ormai trito e ritrito del finto carabiniere ma che , purtroppo, funziona sempre. E che continua a mietere vittime. Ma in questo caso l’imbroglione in trasferta è stato individuato e arrestato dai carabinieri.
È un ventitreenne catanese a carico del quale il gip di Caltanissetta ha emesso una ordinanza di custodia cautelare ed è ora sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Con lui ha agito un altro complice ancora nell’ombra.
Tutto è iniziato dalla solita telefonata trappola ricevuta da un ottantasettenne di Sommatino. Una voce dall’altro capo del telefono, presentandosi come “carabiniere di Sommatino” lo esortava a presentarsi subito alla stazione dei carabinieri perché v’erano da firmare importanti documenti.
In realtà era lo stratagemma per fare uscire lui di casa così che l’anziana moglie rimanesse da sola. Tant’è che per fargli perdere ulteriore tempo lo hanno ricontattato riferendogli di doversi presentare non più in caserma ma in municipio.
E infatti, poco dopo, mentre la moglie era sola, ha ricevuto la telefonata di un “poliziotto tedesco” per avvertirla che il figlio, in Germania, in un incidente stradale aveva gravemente ferito una donna e che per evitare il carcere servivano soldi e preziosi per risarcirla.
Pochi minuti dopo un giovane, che si qualificava come “poliziotto tedesco”, s’è fatto consegnare dall’anziana 7 mila euro e altri gioielli di famiglia. E a quel punto è uscito di scena.
Solo quando il marito è rientrato in casa hanno contattato il figlio in Germania e si sono subito resi conto di essere stati raggirati. Così si sono subito presentati ai carabinieri e sono partite le indagini.
Attraverso testimonianze, ricostruzione dalle immagini girate da impianti di videosorveglianza e individuando l’auto con cui i due imbroglioni erano arrivati in paese, i carabinieri sono riusciti a risalire all’identità di uno dei due truffatori che, adesso, è stato arrestato.
