Caltanissetta – Il cliché è sempre lo stesso. Quello conosciuto come la truffa del finto maresciallo. In realtà opera di un imbroglione che, con la complicità di altri impostori, riesce a spillare soldi e preziosi al malcapitato di turno per evitare guai grossi e carcerazione a un familiare che avrebbe provocato un grave incidente stradale. Incidente in realtà fantasma. Già, perché è tutto falso.
Ma questa volta l’epilogo è stato al lieto fine. Perché la refurtiva è stata pure recuperata grazie a un’indagine della polizia che è riuscita a chiudere il cerchio nel migliore dei modi. Facendo ritrovare ai raggirati quattrini e preziosi per 50 mila euro.
Tutto è iniziato nel momento in cui un’anziana è stata contatta al telefono da un sedicente maresciallo dei carabinieri per informarla che il marito aveva causato un grave incidente stradale. E per evitare che rimasse trattenuto in caserma sarebbe stato necessario versare una cauzione di 20 mila euro.
Dopo pochi minuti la donna ha ricevuto la chiamata di un sedicente avvocato per chiederle ancora somme che sarebbero servite per pagare le spese legali e far scarcerare il marito
Da lì a poco si sarebbe presentata in casa della donna un terzo complice, falsamente in contatto telefonico con i finti maresciallo e legale.
E dopo essersi fatti consegnare la prima tranche hanno convinto la donna a recarsi in banca per prelevare altro denaro. A quel punto di loro s’è persa ogni traccia.
Solo più tardi la donna, raccontando l’accaduto a suoi familiari, s’è resa conto di essere stata truffata. Così ha denunciato i fatti in questura.
Le indagini sono poi approdate a una svolta. Sì, perché qualche giorno prima a Villa San Giovanni era stata fermata un’auto sospetta perché carica di preziosi, tutti sequestrati perché la provenienza era più che dubbia.
In alcune foto mostratele, in quella refurtiva la donna ha riconosciuto gli oggetti a lei rubati. E le sono stati restituiti. In segno di riconoscenza ha pure inviato una lettera al questore ringraziando la polizia «per aver svolto le indagini con professionalità e competenza» e per averle «restituito la memoria di 150 anni della propria famiglia», perché le erano stati tolti beni dall’enorme valore affettivo.
E dalla polizia, infine, è s’è levata l’esortazione «a diffidare da richieste di denaro da parte di sconosciuti… è sempre consigliabile consultarsi con i propri familiari o contattare le forze dell’ordine», sono i consigli utili per aiutare a difendersi dai truffatori.