Vallelunga Pratameno – Asilo di Vallelunga dedicato alla memoria del piccolo Giuseppe Di Matteo. Figlio del pentito Santino che fece parte della famiglia mafiosa di Altofonte. Il bimbo che nella sua lunga prigionia durata poco meno di un paio di anni, sarebbe stato tenuto dai suoi carcerieri anche nelle campagne a cavallo tra l’Agrigentino e l’area del Vallone.
E adesso al piccolo Giuseppe, strangolato e sciolto nell’acido dalla mafia l’11 gennaio 1996 quando aveva appena 12 anni, è stato intitolato l’asilo nido di Vallelunga. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, Nicola Di Matteo fratello di Giuseppe, il prefetto Chiara Armenia , il questore Pinuccia Albertina Agnello, i comandanti dei carabinieri e della guardia di finanza, rispettivamente i colonnelli Alessandro Mucci e Stefano Gesuelli e il sindaco vallelunghese Giuseppe Montesano .
Iniziativa, quella fortemente voluta dall’amministrazione comunale, che contribuisce a non dimenticare e tenere viva la memoria, nelle generazioni future, su una delle pagine più terribili scritte dalla mafia. Rinverdendo il ricordo di quel bambino rapito con l’inganno. Prelevato da un maneggio di piana degli albanesi – perché il piccolo Giuseppe aveva una grande passione per i cavalli – il 23 novembre del ’93 da mafiosi che indossavano la divisa di poliziotti. In realtà erano fedelissimi di Giovanni Brusca. E il piccolo si è fidato di loro immaginando che fossero lì per farlo incontrare con il padre, già a quel tempo inserito nel programma di protezione dei collaboratori di giustizia.
E la lodevole iniziativa del Comune di Vallelunga che a Giuseppe Di Matteo ha voluto dedicare l’asilo nido è un segnale forte che guarda alla cultura della legalità. Un messaggio ancor più forte in questo angolo di cuore di Sicilia a lungo ammorbata dalla mafia.