Home Cronaca Vallunga, sparò al vicino di casa: sconto di pena in Cassazione

Vallunga, sparò al vicino di casa: sconto di pena in Cassazione

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Vallelunga Pratameno – Cadono altre contestazioni. Ora definitivamente. Perché è senza rinvio, che la Cassazione ha inferto il parziale colpo di spugna alla condanna a carico di un vallelunghese arrestato e poi condannato in primo grado per tentato omicidio, oltre che di ricettazione della pistola impugnata. Colpevole, allora, per quello che fino al termine del primo processo è stato ritenuto un vero e proprio fallito agguato. Ora la ricettazione è stata reputata prescritta ed è stato condannato per lesioni aggravate, non più tentato omicidio come già in appello era avvenuto.

Così, nell’ultimo passaggio in aula, per il settantaduenne Loreto Grasso – assistito dalle avvocatesse Agata Maira e Martina Petrantoni – è arrivata una ulteriore riduzione di pena scesa a un anno e quattro mesi, a fronte dei sei anni e quattro mesi, già al netto dello sconto di un terzo per il rito abbreviato ,  rimediati nel primo processo per tentato omicidio. E allora il pm – era il gennaio dello scorso anno – ha chiesto 11 anni di carcere.

Imputazione che poi in appello, come chiesto dalla difesa, è stata modificata in lesioni aggravate. Ed è lo stesso capo per cui anche gli «ermellini», ora, lo hanno ritenuto colpevole. Ferma restando pure la condanna a un risarcimento dei danni in favore della parte civile ,  il cinquantacinquenne Paolo Plicato – assistito dall’avvocatessa Valentina Fiorenza – il cui ammontare verrà poi stabilito in un successivo giudizio.

In ultima analisi la Suprema Corte, vagliando il ricorso, ha ritenuto che – come prospettato dai difensori – una seconda imputazione a carico del settantaduenne fosse già prescritta. E, in particolare, la ricettazione dell’arma impugnata per fare fuoco contro il rivale. Una Beretta calibro 7.65 che poi, hanno scoperto i carabinieri, è risultata rubata negli anni ‘70 a Palermo durante un furto in casa. L’accusa ha indicato come data del reato quella della sparatoria, ossia il 19 luglio 2022, ma in realtà non è realmente individuabile. La stessa Cassazione ha ritenuto che, in questi casi, il reato di ricettazione dal punto di vista temporale è da collocare vicino al momento in cui l’arma è stata rubata. Da qui la prescrizione che, invece, la corte d’Appello, aveva rigettato.

Ma v’è dell’altro. Si, perché l’imputato è stato poi rimesso in libertà ma con tutta una serie di obblighi, come rimanere distante dalle parti lese almeno trecento metri, che dal punto di vista logistico in un paese così piccolo non è semplice da rispettare.

La sparatoria di quella sera d’estate di due anni fa è stato il culmine dell’ennesima lite per rapporti di vicinato più che pessimi. E il pensionato ha estratto una pistola facendo fuoco. Ma l’arma si è inceppata ed è partito un solo colpo che ha raggiunto l’altro a una gamba. Grasso, ancora armato, si è barricato in casa ma è stato poi arrestato dai carabinieri, allora, per tentato omicidio.

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