Caltanissetta – Tutti attorno allo stesso tavolo i neo presidenti dei Liberi consorzi comunali siciliani. Presenti, al vertice di Palermo, il presidente di Anci Sicilia , Paolo Amenta, il segretario generale Mario Emanuele Alvano e, tra gli altri, anche il presidente del libero consorzio comunale di Caltanissetta, il sindaco Walter Tesauro.
«Questo primo confronto – è l’analisi di Tesauro – segna l’inizio di un percorso in cui la collaborazione deve essere il perno delle relazioni all’interno dell’Anci… solo attraverso sinergia e cooperazione tra istituzioni possiamo raggiungere risultati concreti per i nostri territori», ha aggiunto guardando positivamente al clima costruttivo del vertice nel capoluogo isolano.
Poi ha tracciato la strada delle priorità assolute. «In cima alla mia agenda – ha rimarcato – ci sono due emergenze storiche per la nostra provincia, ossia la viabilità interna, con particolare riferimento alle condizioni disastrose di molte strade del Nisseno e, poi, l’edilizia scolastica… troppi edifici scolastici versano in condizioni non ottimali e vanno restituiti a studenti e docenti in condizioni dignitose e sicure», sono gli aspetti nodali su cui si concentreranno gli sforzi del neo presidente Tesauro.
«La vera sfida da affrontare – ha sottolineato il presidente di Anci Sicilia, Amenta – riguarda l’esercizio delle funzioni e competenze degli enti di area vasta, un impegno che richiederà equilibrio finanziario e visione strategica per migliorare i servizi ai cittadini e alle imprese». E, in tal senso, «siamo chiamati a costruire un modello amministrativo lungimirante per il futuro della Sicilia», è andato avanti.
È per il segretario generale Alvano «è necessario riattivare strumenti normativi fermi da oltre dieci anni», armonizzando i rapporti tra Liberi Consorzi e Comuni, «puntando su una collaborazione che vada oltre la divisione delle competenze».
La stessa associazione dei comuni ha anticipato che chiederà un incontro al presidente della Regione, all’assessore alle Autonomie locali e al presidente dell’Ars «per discutere dello stato attuale degli enti di area vasta e aprire tavoli tecnici mirati alle criticità segnalate dai territori». Questioni di particolare rilevanza.
