Mussomeli – “Il giudice e il boss”. Un film di Pasquale Scimeca, per la produzione di Arabash, ieri il debutto al cineteatro Manfredi di Mussomeli, alla presenza del regista, della produttrice Linda Trinity, e dell’attore suterese Omar Noto nei panni di Totò Riina. Al tempo in cui il boss del clan dei “Corleonesi” morto nel 2017, era ancora uno scagnozzo al soldo di Leggio, altrimenti noto come “Lucianeddu”. Grande entusiasmo e partecipazione di pubblico in sala per la pellicola che narra del giudice Terranova e del maresciallo di polizia Lenin Mancuso, due antesignani della lotta alla mafia di quella stagione che poi ha prodotto altri eroi, quali Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Presenti anche Santina Zucchetto, sorella di “Lillo”, il poliziotto assassinato dalla mafia il 14 novembre 1982, e l’assessore Giuseppe Piazza del comune di Sutera. Assente invece, con suo grande rammarico, un altro grande nome della città di Sutera, Nonò Salamone, il cantastorie che, nel 2004, “si caricò” Omar, a bordo della sua auto, quando aveva solo nove anni, per portarlo nei pressi di Enna, dove il suo amico regista, Pasquale Scimeca, stava facendo i provini per “Rosso Malpelo”, convinto com’era che quel bambino dall’aria schiva e riservata, avesse talento. E così è stato! Da “Ranocchio” a Riina, attraverso un percorso artistico lungo vent’anni. In Italia, al BoxOffice, il film che rivela il “peccato originale” della Repubblica Italiana, nelle prime due settimane di programmazione, ha incassato qualcosa come 7,6 mila euro e 2,9 mila euro nel primo weekend. Vincitore inoltre del “Premio del Pubblico” come “Miglior Film”, al Gala del Teatro Antico nella 70esima edizione del “Taormina Film Festival” tenutasi dal 12 al 19 luglio scorso, quest’anno diretta dal maestro Marco Muller. “Il ribaltamento del punto di vista”, questo sottolinea Scimeca, “basta film in cui i protagonisti sono i mafiosi”. Per un cinema che sia paideutico e non sensazionalista!