Caltanissetta – Una spedizione armata e in due sono rimasti feriti da colpi di pistola. E per questa sparatoria avvenuta il 10 settembre scorso a Riesi, in quattro sono stati adesso arrestati. Tra loro anche una donna. Un quinto è indagato in libertà. Sono di Mazzarino, Gela e Riesi. Quattro sono finiti in carcere e uno ai domiciliari.
Sono il ventunenne riesino Roberto Prestifilippo, la gelese ventottenne Simona Maganuco e Manuel, Michael e Samuele Giorlando, rispettivamente di 32, 27 e 18 anni – assistiti dagli avvocati Giovanni Sanfilippo, Gaetano Giunta, Filippo Spina e Carmelo Tuccio – con i primi quattro in carcere e il più giovane del gruppo, il diciottenne, ai domiciliari con il braccialetto elettronico.
Indagato in libertà , invece, il ventenne Oscar Prestifilippo – assistito dall’avvocato Giovanni Sanfilippo – fratello di Roberto.
Nel distinguo delle contestazioni a loro carico, i tre Giorlando e la ragazza sono tirati in ballo per tentato omicidio in concorso e porto illegale d’arma da fuoco , i fratelli Prestifilippo per detenzione di arma clandestina.
E nell’interrogatorio di garanzia al cospetto del gip Manuela Carrabotta, Roberto Prestifilippo, con al suo fianco l’avvocato Sanfilippo, si è difeso fornendo uan sua “verità”.
Sì, perché sono di tentato omicidio in concorso, porto abusivo di armi e detenzione di arma clandestina le contestazioni mosse dal pm Stefano Sallicano e finite al centro dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Caltanissetta. Quattro di loro hanno già avuto problemi con la giustizia.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’agguato si sarebbe consumato all’interno dell’abitazione di due fratelli riesini , bersaglio di un agguato organizzato con precisione. Le immagini di videosorveglianza della zona hanno immortalato uno degli indagati che effettua una sorta di sopralluogo, probabilmente per accertarsi che non ci fossero testimoni. Poi è tornato in quella casa con gli altri tre, armati di pistole calibro 380 e 6,35.
Ne è nata una colluttazione. Poi gli spari. Uno dei fratelli, secondo le indagini e testimonianze, avrebbe tentato di reagire, colpendo uno degli assalitori. In quei frangenti un proiettile sarebbe partito accidentalmente, ferendo proprio uno degli aggressori.
In quegli stessi istanti un secondo colpo ha centrato la schiena del giovane riesino, Roberto Prestifilippo, che è stato traferito all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, per essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico.
In contemporanea un altro ferito, Simona Maganuco, si è presentata al pronto soccorso di Gela, colpito alla spalla. A Mazzarino, invece, i medici hanno soccorso un terzo ferito, pure lui raggiunto da un colpo d’arma da fuoco.
I carabinieri, sull’onda di due segnalazioni – una al 112, l’altra dall’ospedale di Gela – sono subito arrivati in zona.
Le indagini dei militari della stazione di Riesi, del reparto territoriale di Gela e al nucleo investigativo di Caltanissetta, in poche ore hanno fatto luce, legando due episodi segnalati e, al tempo stesso, individuando la casa dei due fratelli, teatro del ferimento.
Lì, infatti sono stati ritrovati diversi bossoli di vario calibro, un paio di occhiali persi probabilmente da uno degli aggressori e un fucile artigianale, ritenuto appartenente a uno dei bersagli della spedizione punitiva. Proprio l’arma ha appesantito la posizione del giovane ferito facendo scattare a suo carico altre contestazioni.
Il giudice per le indagini preliminari di Caltanissetta ha convalidato gli arresti e per quattro degli indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre per il quinto sono stati disposti i domiciliari con il braccialetto elettronico.
Le indagini dei carabinieri vanno avanti in cerca delle armi utilizzate per compiere l’agguato e le motivazioni alla base della spedizione.