Dati in crescita, quelli rilevati dall’osservatorio economico di Unioncamere Sicilia, rispetto allo stesso periodo del 2023. E l’isola si attesta al settimo posto nella classifica nazionale per maggiore incremento, con un tasso di crescita dello 0,37 per cento.
“Quello del Turismo e servizi – ha osservato il presidente di Unioncamere Sicilia, Pino Pace – continua a confermarsi come il settore candidato a diventare il principale traino dell’economia regionale… I dati mostrano una forte capacità degli imprenditori di rispondere ad una domanda in costante crescita, sia in termini di ricettività e ristorazione, sia in relazione alle esigenze del welfare e del sociale, degli investimenti in istruzione e formazione e in ricerca e innovazione, così come rispetto al crescente fabbisogno di sanità e cura e di assistenza alle persone».
Lo stesso Pace ha poi aggiunto che «tutto ciò potrebbe comportare un progressivo orientamento degli investimenti pubblici e privati verso questo settore, con l’obiettivo di conferire maggiore stabilità e sostenibilità nel tempo a questo trend di sviluppo».
Mentre guardando al settore edile, secondo Santa Vaccaro, segretario generale di Unioncamere Sicilia, «lo stop al superbonus non sembra avere frenato la crescita del comparto delle costruzioni. Questo, probabilmente, è dovuto agli investimenti finanziati dal “pnrr” – ha aggiunto – che cominciano a dispiegare in maniera più evidente i loro effetti positivi sul territorio, ma anche agli sforzi che la nostra Isola sta compiendo sul fronte della transizione energetica, della rigenerazione urbana e della tutela ambientale… Sono, infine, incoraggianti – è andata avanti – le dinamiche di crescita dell’agricoltura, nonostante la siccità, e del commercio, che sembra resistere alla crisi che colpisce soprattutto i piccoli esercizi, e la tenuta dell’Industria in un momento in cui a livello nazionale si assiste ad una perdurante contrazione della produzione», ha concluso.