Santa Caterina – Torna totalmente libero l’ex sindaco di Santa Caterina. Nel luglio scorso è stato tra i coinvolti nell’inchiesta «Cerbero due» su presunti appalti pilotati.
L’ex capo della giunta caterinese, Antonio Fiaccato – assistito dagli avvocati Giuseppe Dacquì e Paolo Reale – ha lasciato i domiciliari.
È stato rimesso in libertà dal gip Valentina Balbo nonostante il parere contrario del pubblico ministero Pasquale Pacifico.
Nell’inchiesta sono rimasti coinvolti, complessivamente, trentadue indagati, sedici dei quali destinatari di misura, tra personali e interdittive, tra amministratori locali, dirigenti pubblici, imprenditori e professionisti.
A loro sono contestate le accuse, a vario titolo per associazione a delinquere, concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti, falso ideologico e abuso di ufficio.
E per i sedici sono scattate, al momento del blitz, misure differenti tra arresti domiciliari, divieto di dimora nel comune di Santa Caterina Villarmosa, sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio, divieto di esercitare attività imprenditoriale o di ricoprire uffici direttivi di persone giuridiche per un anno, obbligo di soggiorno nel comune di residenza e sospensione dall’esercizio della professione.
A loro, a vario titolo, sono contestati diverse accuse. Si va dall’associazione a delinquere alla concussione, dalla corruzione alla turbata libertà degli incanti e, ancora, abuso d’ufficio e falso ideologico. Accuse che sono racchiuse in poco meno di una quarantina di capi d’imputazione.
Nei giorni scorsi, proprio per la posizione dell’ex sindaco Fiaccato e di altre tre indagati, si è svolto l’incidente probatorio con l’audizione del dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Santa Caterina.
