Caltanissetta – Due i medici del Nisseno ricordati sulla lapide del sacrario commemorativo dei camici bianchi. Deceduti in tempi e circostanze totalmente differenti.
I nomi scolpiti sono quelli di Michele Abbate e Calogero Giabbarrasi. La lapide è stata scoperta in occasione della prima “Giornata nazionale del personale sanitario, socio-sanitario, socio-assistenziale e del volontariato”.
«Con questa iniziativa – ha spiegato il presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Caltanissetta, Giovanni D’Ippolito – abbiamo voluto mantenere viva la memoria dei nostri apprezzati colleghi che, per cause diverse, non sono più con noi e che onorando fino alla fine i valori della professione medica si sono prodigati al servizio dei loro pazienti e delle loro comunità».
La cerimonia commemorativa è stata organizzata a Palermo, a Villa Magnisi, dov’è ospitata la sede provinciale dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri.
È stata inaugurata la cappella intitolata alla memoria di tutti i medici siciliani deceduti nel periodo ed a causa della pandemia e, più in generale, dei sanitari che hanno perso la vita sacrificandola per la professione.
E sono due i professionisti ai quali il consiglio direttivo dell’ordine nisseno ha voluto rendere omaggio. L’ex sindaco di Caltanissetta Michele Abbate, allora quarantanovenne, accoltellato da un giovane il 7 maggio 1999
all’uscita dal suo ambulatorio di medicina generale di via Consultore Benintende e Calogero Giabbarrasi di Riesi, 69 anni, primo medico morto nel Nisseno a causa del coronavirus nel marzo 2020.