Home Cronaca «Bruciò l’auto dei suoceri», ne ostacolavano il fidanzamento

«Bruciò l’auto dei suoceri», ne ostacolavano il fidanzamento

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Caltanissetta – È per ritorsione nei confronti degli ex “suoceri” che avrebbe bruciato la loro auto. Una lussuosa Maserati. Peraltro sarebbe entrato in azione con l’auto della sua ex ragazza, all’oscuro di quel presunto disegno.

Questa è l’accusa che pende sul capo di un giovane nisseno, ventunenne Marco Nalbone che, per l’accusa, avrebbe agito insieme a un complice, il venticinquenne Pietro Marrocco – assistiti dagli avvocati Ernesto Brivido e Francesca Cocca – chiamati in giudizio di danneggiamento seguito da incendio.

La vicenda risale all’ottobre di tre anni fa. Quando, secondo gli inquirenti, i due ragazzi avrebbero incendiato la Maserati dei genitori dell’allora fidanzata del più giovane dei due ragazzi chiamati sul banco degli imputati.

Ai due gli investigatori sono arrivati attraverso i filmati girati da impianti di videosorveglianza della città. In quei frame sarebbero stati immortalati i due ragazzi sulla Smart del padre della ex fidanzata di uno di loro.

Secondo la tesi accusatoria avrebbero incendiato l’auto perché i genitori avrebbero ostacolato quella relazione sentimentale. Tentato in tutti i modi, secondo la ricostruzione investigativa, di porre fine a quel fidanzamento.

Da qui – è il teorema degli inquirenti – la presunta vendetta nei loro confronti dando alle fiamme la Maserati in uso al professionista ma di proprietà di una società.

Fin qui l’accusa. Perché l’ex fidanzato ha sempre respinto a muso duro le contestazioni a suo carico, asserendo di non avere nulla a che fare con l’incendio di quella Maserati. Episodio per il quale è stato chiamato al cospetto del giudice

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