Caltanissetta – Stabilità e certezze al Libero Consorzio Comunale con la candidatura del sindaco di Caltanissetta, Walter Tesauro. Non ha dubbi il deputato regionale forzista, Michele Mancuso.
«Come Forza Italia – ha spiegato in tal senso – non abbiamo dubbi sulla necessità di dare finalmente , dopo il periodo di commissariamento durato ormai più di dieci anni alla provincia regionale di Caltanissetta, oggi Libero Consorzio Comunale, stabilità e certezze. E per questo che insisto, come tanti altri alleati, sindaci, amministratori e consiglieri comunali, e quindi votanti, sull’importanza che possa avere la candidatura del sindaco della città di Caltanissetta, Walter Tesauro. Non lo affermo per appartenenza politica, quanto per la rilevanza che rappresenta».
“Il nostro avversario diretto – ha aggiunto Mancuso riferendosi al candidato antagonista, il sindaco di Gela Terenziano Di Stefano – è un sindaco che dice di interpretare l’anti-governo regionale, l’anti-Schifani, poiché candidato del Pd e del M5S e quindi che il territorio necessita di un’alternativa concreta… Eppure, tangibili sono i segnali che il governo regionale ha dato alla comunità, cominciando dai finanziamenti sulla viabilità e in altri settori».
Più in dettaglio Mancuso fa riferimento alla delibera del Governo Schifani che ha visto per la città di Gela l’utilizzo delle royalties per il risanamento del bilancio comunale. S’ è poi soffermato sulle azioni del sindaco Di Stefano sul «mandato che ha dato all’avvocato Rubino di procedere, in linea con lo statuto della Regione siciliana – commissione dello statuto di cui, tra l’altro, lo stesso deputato azzurro è presidente – affinché la città di Gela possa distaccarsi dalla provincia di Caltanissetta e diventare appunto provincia di Gela».
Da qui un appunto più che critico. «Mi chiedo – ha aggiunto Mancuso – se è possibile immaginare che un sindaco che chiede in sede di tribunale civile di andare via dalla provincia di Caltanissetta possa diventare presidente dei cittadini di comuni come Montedoro, Milena, Villalba, Vallelunga, San Cataldo, Riesi e della stessa Caltanissetta… Il sindaco Di Stefano non dovrebbe candidarsi solamente per una questione di coerenza».
On un occhio alle altre candidature, Mancuso ha evidenziato che «il voto dei 314 elettori in queste elezioni è ponderato in numero di abitanti. Se si ha un avversario che esce da una città di ottanta mila abitanti con voto ponderato uno rispetto ai piccoli Comuni del Vallone dove il voto è 016, 025, 030, l’unica città che ha voto ponderato uno oltre a Gela è Caltanissetta, per cui diventa automatico che ai venticinque voti utili di una città come Gela si possono contrapporre solo i venticinque voti utili di una città come Caltanissetta. Al di là di ciò, ogni partito recupererà voti sia nell’una che nell’altra città. A ogni modo, il peso ponderato è fondamentale come base di partenza».
Altro aspetto che il deputato forzista ha posto sul tappeto , ritenendo di « fondamentale importanza la candidatura di Tesauro» , è il tempo della legislatura. «Non è possibile immaginare di candidare un sindaco – è andato vanti in tal senso – che abbia un anno e mezzo, due anni e mezzo di legislatura davanti, perché significa che a ridosso delle prossime elezioni politiche regionali e nazionali andremmo a votare nuovamente per le province, perché non è vero che la legge Delrio verrà meno… O meglio, può anche venir meno, ma potrebbe accadere tra un mese o fra tre anni e mezzo». Da qui, per Mancuso, la naturalità «della scelta di candidare un sindaco che abbia davanti quasi tutta la legislatura, come il sindaco di Caltanissetta Tesauro, perché si è insediato nel giugno del 2024».
E il perché , secondo lo stesso deputato azzurro, è presto spiegato. «Se devo programmare un intervento di ristrutturazione di una scuola secondaria o interventi sull’ambiente, sulla viabilità provinciale, non posso immaginare di poterlo fare in diciotto mesi o venti mesi. Devo realisticamente pensare – è la sua analisi – che dalla fase di valutazione a quella di progettazione, di affidamento dei lavori sino alla fase di realizzazione dell’opera ho bisogno di avere avanti almeno tre anni, se non quattro… solo conoscendo bene un Ente così importante e il suo ruolo tra i piccoli, medi e grandi Comuni, insieme alla Regione Siciliana, si può affrontare le problematiche e offrire azioni risolutive… e lavoro – ha rimarcato – per mettere insieme il buon senso civico, oltre che politico, dei rappresentanti istituzionali affinché si possa veramente raggiungere un risultato capace di dare risposte alla gente» ha concluso il parlamentare regionale Michele Mancuso.