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Incidente in moto gli salvò la vita nella 2° guerra mondiale: nonno Salvatore, brigadiere in pensione di Montedoro, spegne 105 candeline

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Montedoro – È stato un incidente in moto, durante la seconda guerra mondiale, a salvargli la vita. Perché i suoi colleghi di sezione, sessantotto carabinieri compreso il comandante, morirono tutti nell’eccidio di Cefalonia, isola greca. Mentre lui era stato rimpatriato in convalescenza perché nello scontro tra la sua moto, mentre rientrava da un servizio, e una macchina militare, riportò la frattura della tibia e del perone della gamba destra.

Ora il brigadiere dei carabinieri in congedo Salvatore Galante, di Montedoro, classe 1919, ha tagliato il traguardo dei 105 anni.

È stato festeggiato nella sua casa, nel quartiere Oreto, a Palermo, oltre che dai suoi familiari, anche dal comandante provinciale dei carabinieri, il generale di brigata Luciano Magrini, che oltre a tributare un caloroso saluto e un affettuoso abbraccio dell’Arma al militare centenario, gli ha poi consegnato in dono una lucerna in cristallo.

 Il brigadiere Salvatore Galante, padre di due figli, Angela e Vincenzo, s’è arruolato nei carabinieri il 24 febbraio 1939 ed è stato trasferito alla legione di Verona. S’è congedato dopo trentacinque anni di servizio il 14 aprile 1974 con nomina a vice brigadiere di complemento.

È stato tra i combattenti della seconda guerra mondiale, mobilitato con la centocinquantesima sezione a disposizione della divisione Acqui con destinazione Albania con l’incarico di “portaordini”.

Poi dall’Albania alla Grecia e da lì, sempre con la divisione Acqui, è stato trasferito nell’isola di Corfù. Lì, mentre stava rientrando da un servizio in moto, che s’è scontrato con un’auto militare riportando delle brutte fratture alla gamba. Per questa ragione è stato rimpatriato. E il suo ritorno gli ha salvato la vita, perché tutti i suoi compagni sono poi stati uccisi

Da quel momento, dopo un paio di mesi di convalescenza, è stato di nuovo assegnato a Verona, da lì assegnato alla divisione Mantova. In seguito è stato trasferito ad Asti, poi a Torino, da lì in Calabria, a Marcellinara , poi Nicastro e, infine, il trasferimento a Palermo alla Caserma Bonsignore, oggi «Carlo Alberto dalla Chiesa», come responsabile dell’ufficio autodrappello. Ruolo rivestito fino 1974 quando è stato collocato a riposo.

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