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Mussomeli, sassaiola contro la sede dell’Arcistrauss

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MUSSOMELI – l’Associazione Culturale Strauss – Arcistrauss, in un post su facebook, denuncia l’azione insensata di chi, forse per bullismo, arroganza e “vastasaggine” partorisce atti che non si possono che definire razzisti, il razzismo dell’ignoranza, e tira sassi contro le finestre di una sede che ospita ragazzi stranieri che, con la loro opera di volontariato, tanto si spendono per la comunità. “L’ospite è sacro si dice, se straniero però no”. E’ l’amara riflessione dei responsabili dell’Associazione che invitano tutta la comunità di Mussomeli a fare un’ attenta elaborazione su quanto accaduto. “Mussomeli, checchè se ne dica, non sempre si mostra come paesino veramente accogliente e dal cuore grande. E la cosa più triste è vedere che tali situazioni contro gli stranieri, i nostri volontari, si ripetono ciclicamente, come la molestia ai danni di una nostra volontaria di appena un anno fa. Non una, non due, ma ben tre volte in tre settimane. E alla terza volta siete riusciti a romperci una finestra con un sasso che solo per miracolo non ha colpito un nostro volontario, seduto poco distante dal vetro a videochiamare la sua famiglia”. La solidarietà nei confronti della famiglia dell’Arcistrauss è massima si commenta su facebbok ma, con tutta evidenza, si rileva che questo evento vada ben più in la di una semplice bravata: l’odio e la ricerca dell’untore purtroppo sono tipici di persone e di gruppi che credono che solo con mettere al primo posto gli italiani si risolva tutto.  Mussomeli in questo senso non scappa a queste ideologie e forme di pensare retrogade e razziste. Inoltre, il fatto di essere una cultura totalmente maschilista senza volerlo riconoscere ed al contrario promuovere gli atteggiamenti da bullo e da ‘macho’ è il senso pieno di un fallimento educativo e sociale. In questo commento si rispecchia la denuncia – analisi dell’Arcistrauss:”Sentirsi liberi di offendere chiunque e danneggiarlo, emotivamente e fisicamente, lanciare un sasso e rompere un vetro, o sfondare la porta e fare irruzione sono indecenze, dal momento che si pensa di avere il potere e il diritto di invadere uno spazio non proprio e non si rispetta la dignità dell’altro. Cari concittadini, siamo di fronte a problemi educativi gravi che fanno rima con atteggiamento mafioso e da bullo. Pensiamo, aldilà del fatto che rientri nel nostro DNA lavorare per i giovani, mettendo al primo posto proprio coloro che magari per un motivo o per un altro hanno avuto la sfortuna di non ricevere un’educazione appropriata, sia, però, necessario agire a livello di comunità, di certo non come singoli. Urge una risposta del territorio e un impegno coordinato e concreto delle sue Istituzioni per non lasciare, ancora una volta, che tutto perda di rilevanza poco dopo aver espresso solidarietà.” Vorrà dire, si dice in un altro commento, che certi modi di pensare sono fortementi radicati e quindi bisogna intensificare gli sforzi. Forza Arci-Strauss. Nonostante tutto, l’opera dell’associazionismo e di tanti altri educatori nel territorio ci danno la speranza di poter avanzare nella costruzione di una società più giusta e senza distinzioni di razza, classe e sesso.

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