Caltanissetta – Non di stalking, ma di furto aggravato e lesioni si sarebbe reso responsabile. È quanto ha ritenuto la stessa procura nel chiedere e l’assoluzione del giovane per l’ipotesi di atti persecutori e la condanna, invece, per l’altra ipotesi di reato.
Così per il ventitreenne sancataldese Michele Luca Giglio – difeso dall’avvocato Massimiliano Bellini – finito sotto accusa per rispondere di stalking, lesioni personali aggravate e furto in abitazione.
E il pm ha chiesto la condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione per furto in abitazione aggravato dalle lesioni e, di contro, l’assoluzione per atti persecutori.
Reati che si sarebbero consumati ai danni della sua ex fidanzata – assistita dall’avvocato Marcello Spiaggia – costituita parte civile nel procedimento.
I fatti in questione risalgono alla sera dell’11 novembre di tre anni fa. Quando il giovane, secondo la tesi accusatoria, avrebbe teso una sorta d’agguato alla ragazza ed a sua madre, nascondendosi in casa loro.
E quando le due donne sono rincasate, le avrebbe aggredite a calci e pugni.
Poi sarebbero riuscite in qualche modo a sfuggire a quell’aggressione. E nonostante l’assalitore indossasse una maschera sul volto e tenesse il cappuccio in testa, la ragazza lo avrebbe riconosciuto da un particolare.
Sì, dal naso pronunciato che solo per un istante sarebbe riuscito a veder alzando un po’ la maschera a quello sconosciuto. Questo, almeno, è quanto ha poi riferito agli inquirenti